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Nel 2016 il legislatore – dettando una riforma del giudizio di legittimità (non certo sgradita alla Cassazione) volta a rendere, a dir poco, residuale l’udienza pubblica – ha spinto fuori delle aule di Piazza Cavour gli avvocati. Per decidere – ecco il messaggio sotteso alla riforma – non c’è bisogno di ascoltare gli avvocati: alla Cassazione basta quello che hanno scritto (in modo sintetico, s’intende). In effetti, molte volte alla Corte per “decidere” non è servito e non serve più nemmeno quello che hanno scritto gli avvocati: principi enunciati nell’interesse della legge, questioni rilevate d’ufficio e non sottoposte al contraddittorio delle parti, sono gli esemp. . .