Informativa sul trattamento dei dati personali (ai sensi dell’art. 13 Regolamento UE 2016/679)
La vigente normativa in materia di trattamento dei dati personali definita in conformità alle previsioni contenute nel Regolamento UE 2016/679 del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati (Regolamento generale sulla protezione dei dati, di seguito “Regolamento Privacy UE”) contiene disposizioni dirette a garantire che il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone fisiche, con particolare riguardo al diritto alla protezione dei dati personali.
Finalità del Trattamento e base giuridica
Il trattamento dei dati personali è finalizzato a:
– fornire il servizio e/o prodotto richiesto dall’utente, per rispondere ad una richiesta dell’utente, e per assicurare e gestire la partecipazione a manifestazioni e/o promozioni a cui l’utente ha scelto di aderire (richiesta e acquisto abbonamento periodici; richiesta e acquisto libri; servizio di fatturazione; invio periodici in abbonamento postale, invio newsletter rivolte a studiosi e professionisti).
– inviare newsletter promozionale di pubblicazioni a chi ne ha fatto richiesta; ferma restando la possibilità per l’utente di opporsi all’invio di tali invii in qualsiasi momento.
– inviare all’utente informazioni promozionali riguardanti servizi e/o prodotti della Società di specifico interesse professionale ed a mandare inviti ad eventi della Società e/o di terzi; resta ferma la possibilità per l’utente di opporsi all’invio di tali comunicazioni in qualsiasi momento.
– gestire dati indispensabili per espletare l’attività della società: clienti, fornitori, dipendenti, autori. Pacini Editore srl tratta i dati personali dell’utente per adempiere a obblighi derivanti da legge, regolamenti e/o normativa comunitaria.
– gestire i siti web e le segreterie scientifiche per le pubblicazioni periodiche in ambito medico-giuridico rivolte a studiosi e professionisti;
Conservazione dei dati
Tutti i dati di cui al successivo punto 2 verranno conservati per il tempo necessario al fine di fornire servizi e comunque per il raggiungimento delle finalità per le quali i dati sono stati raccolti, e in ottemperanza a obblighi di legge. L’eventuale trattamento di dati sensibili da parte del Titolare si fonda sui presupposti di cui all’art. 9.2 lett. a) del GDPR.
Il consenso dell’utente potrà essere revocato in ogni momento senza pregiudicare la liceità dei trattamenti effettuati prima della revoca.
Tipologie di dati personali trattati
La Società può raccogliere i seguenti dati personali forniti volontariamente dall’utente:
nome e cognome dell’utente,
il suo indirizzo di domicilio o residenza,
il suo indirizzo email, il numero di telefono,
la sua data di nascita,
i dettagli dei servizi e/o prodotti acquistati.
La raccolta può avvenire quando l’utente acquista un nostro prodotto o servizio, quando l’utente contatta la Società per informazioni su servizi e/o prodotti, crea un account, partecipa ad un sondaggio/indagine. Qualora l’utente fornisse dati personali di terzi, l’utente dovrà fare quanto necessario perchè la comunicazione dei dati a Pacini Editore srl e il successivo trattamento per le finalità specificate nella presente Privacy Policy avvengano nel rispetto della normativa applicabile, (l’utente prima di dare i dati personali deve informare i terzi e deve ottenere il consenso al trattamento).
La Società può utilizzare i dati di navigazione, ovvero i dati raccolti automaticamente tramite i Siti della Società. Pacini editore srl può registrare l’indirizzo IP (indirizzo che identifica il dispositivo dell’utente su internet), che viene automaticamente riconosciuto dal nostro server, pe tali dati di navigazione sono utilizzati al solo fine di ottenere informazioni statistiche anonime sull’utilizzo del Sito .
La società utilizza i dati resi pubblici (ad esempio albi professionali) solo ed esclusivamente per informare e promuovere attività e prodotti/servizi strettamente inerenti ed attinenti alla professione degli utenti, garantendo sempre una forte affinità tra il messaggio e l’interesse dell’utente.
Trattamento dei dati
A fini di trasparenza e nel rispetto dei principi enucleati dall’art. 12 del GDPR, si ricorda che per “trattamento di dati personali” si intende qualsiasi operazione o insieme di operazioni, compiute con o senza l’ausilio di processi automatizzati e applicate a dati personali o insiemi di dati personali, come la raccolta, la registrazione, l’organizzazione, la strutturazione, la conservazione, l’adattamento o la modifica, l’estrazione, la consultazione, l’uso, la comunicazione mediante trasmissione, diffusione o qualsiasi altra forma di messa a disposizione, il raffronto o l’interconnessione, la limitazione, la cancellazione o la distruzione. Il trattamento dei dati personali potrà effettuarsi con o senza l’ausilio di mezzi elettronici o comunque automatizzati e comprenderà, nel rispetto dei limiti e delle condizioni posti dal GDPR, anche la comunicazione nei confronti dei soggetti di cui al successivo punto 7.
Modalità del trattamento dei dati: I dati personali oggetto di trattamento sono:
trattati in modo lecito e secondo correttezza da soggetti autorizzati all’assolvimento di tali compiti, soggetti identificati e resi edotti dei vincoli imposti dal GDPR;
raccolti e registrati per scopi determinati, espliciti e legittimi, e utilizzati in altre operazioni del trattamento in termini compatibili con tali scopi;
esatti e, se necessario, aggiornati;
pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o successivamente trattati;
conservati in una forma che consenta l’identificazione dell’interessato per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono stati raccolti o successivamente trattati;
trattati con il supporto di mezzi cartacei, informatici o telematici e con l’impiego di misure di sicurezza atte a garantire la riservatezza del soggetto interessato cui i dati si riferiscono e ad evitare l’indebito accesso a soggetti terzi o a personale non autorizzato.
Natura del conferimento
Il conferimento di alcuni dati personali è necessario. In caso di mancato conferimento dei dati personali richiesti o in caso di opposizione al trattamento dei dati personali conferiti, potrebbe non essere possibile dar corso alla richiesta e/o alla gestione del servizio richiesto e/o alla la gestione del relativo contratto.
Comunicazione dei dati
I dati personali raccolti sono trattati dal personale incaricato che abbia necessità di averne conoscenza nell’espletamento delle proprie attività. I dati non verranno diffusi.
Diritti dell’interessato.
Ai sensi degli articoli 15-20 del GDPR l’utente potrà esercitare specifici diritti, tra cui quello di ottenere l’accesso ai dati personali in forma intelligibile, la rettifica, l’aggiornamento o la cancellazione degli stessi. L’utente avrà inoltre diritto ad ottenere dalla Società la limitazione del trattamento, potrà inoltre opporsi per motivi legittimi al trattamento dei dati. Nel caso in cui ritenga che i trattamenti che Lo riguardano violino le norme del GDPR, ha diritto a proporre reclamo all’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali ai sensi dell’art. 77 del GDPR.
Titolare e Responsabile per la protezione dei dati personali (DPO)
Titolare del trattamento dei dati, ai sensi dell’art. 4.1.7 del GDPR è Pacini Editore Srl., con sede legale in 56121 Pisa, Via A Gherardesca n. 1.
Per esercitare i diritti ai sensi del GDPR di cui al punto 6 della presente informativa l’utente potrà contattare il Titolare e potrà effettuare ogni richiesta di informazione in merito all’individuazione dei Responsabili del trattamento, Incaricati del trattamento agenti per conto del Titolare al seguente indirizzo di posta elettronica: privacy@pacinieditore.it. L’elenco completo dei Responsabili e le categorie di incaricati del trattamento sono disponibili su richiesta.
Ai sensi dell’art. 13 Decreto Legislativo 196/03 (di seguito D.Lgs.), si informano gli utenti del nostro sito in materia di trattamento dei dati personali.
Quanto sotto non è valido per altri siti web eventualmente consultabili attraverso i link presenti sul nostro sito.
Il Titolare del trattamento
Il Titolare del trattamento dei dati personali, relativi a persone identificate o identificabili trattati a seguito della consultazione del nostro sito, è Pacini Editore Srl, che ha sede legale in via Gherardesca 1, 56121 Pisa.
Luogo e finalità di trattamento dei dati
I trattamenti connessi ai servizi web di questo sito hanno luogo prevalentemente presso la predetta sede della Società e sono curati solo da dipendenti e collaboratori di Pacini Editore Srl nominati incaricati del trattamento al fine di espletare i servizi richiesti (fornitura di volumi, riviste, abbonamenti, ebook, ecc.).
I dati personali forniti dagli utenti che inoltrano richieste di servizi sono utilizzati al solo fine di eseguire il servizio o la prestazione richiesta.
L’inserimento dei dati personali dell’utente all’interno di eventuali maling list, al fine di invio di messaggi promozionali occasionali o periodici, avviene soltanto dietro esplicita accettazione e autorizzazione dell’utente stesso.
Comunicazione dei dati
I dati forniti dagli utenti non saranno comunicati a soggetti terzi salvo che la comunicazione sia imposta da obblighi di legge o sia strettamente necessario per l’adempimento delle richieste e di eventuali obblighi contrattuali.
Gli incaricati del trattamento che si occupano della gestione delle richieste, potranno venire a conoscenza dei suoi dati personali esclusivamente per le finalità sopra menzionate.
Nessun dato raccolto sul sito è oggetto di diffusione.
Tipi di dati trattati
Dati forniti volontariamente dagli utenti
L’invio facoltativo, esplicito e volontario di posta elettronica agli indirizzi indicati su questo sito comporta la successiva acquisizione dell’indirizzo del mittente, necessario per rispondere alle richieste, nonché degli eventuali altri dati personali inseriti nella missiva.
Facoltatività del conferimento dei dati
Salvo quanto specificato per i dati di navigazione, l’utente è libero di fornire i dati personali per richiedere i servizi offerti dalla società. Il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ottenere il servizio richiesto.
Modalità di trattamento dei dati
I dati personali sono trattati con strumenti manuali e automatizzati, per il tempo necessario a conseguire lo scopo per il quale sono stati raccolti e, comunque per il periodo imposto da eventuali obblighi contrattuali o di legge.
I dati personali oggetto di trattamento saranno custoditi in modo da ridurre al minimo, mediante l’adozione di idonee e preventive misure di sicurezza, i rischi di distruzione o perdita, anche accidentale, dei dati stessi, di accesso non autorizzato o di trattamento non consentito o non conforme alle finalità della raccolta.
Diritti degli interessati
Ai soggetti cui si riferiscono i dati spettano i diritti previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/2003 che riportiamo di seguito:
1. L’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.
2. L’interessato ha diritto di ottenere informazioni:
a) sull’origine dei dati personali;
b) sulle finalità e modalità del trattamento;
c) sulla logica applicata in caso di trattamento effettuato con l’ausilio di strumenti elettronici;
d) sugli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell’articolo 5, comma 2;
e) sui soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.
3. L’interessato ha diritto di ottenere:
a) l’aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l’integrazione dei dati;
b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati;
c) l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.
4. L’interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:
a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;
b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.
Dati degli abbonati
I dati relativi agli abbonati sono trattati nel rispetto delle disposizioni contenute nel D.Lgs. del 30 giugno 2003 n. 196 e adeguamenti al Regolamento UE GDPR 2016 (General Data Protection Regulation) a mezzo di elaboratori elettronici ad opera di soggetti appositamente incaricati. I dati sono utilizzati dall’editore per la spedizione della presente pubblicazione. Ai sensi dell’articolo 7 del D.Lgs. 196/2003, in qualsiasi momento è possibile consultare, modificare o cancellare i dati o opporsi al loro utilizzo scrivendo al Titolare del Trattamento: Pacini Editore Srl – Via A. Gherardesca 1 – 56121 Pisa. Per ulteriori approfondimenti fare riferimento al sito web http://www.pacinieditore.it/privacy/
Subscriber data
Subscriber data are treated according to Italian law in DLgs, 30 June 2003, n. 196 as updated with the UE General Data Protection Regulation 2016 – by means of computers operated by specifically responsible personnel. These data are used by the Publisher to mail this publication. In accordance with Art. 7 of the above mentioned DLgs, 30 June 2003, n. 196, subscribers can, at any time, view, change or delete their personal data or withdraw their use by writing to Pacini Editore S.r.L. – Via A. Gherardesca 1, 56121 Ospedaletto (Pisa), Italy. For further information refer to the website: http://www.pacinieditore.it/privacy/
Cookie
Che cos’è un cookie e a cosa serve?
Un cookie e una piccola stringa di testo che un sito invia al browser e salva sul tuo computer quando visiti dei siti internet. I cookie sono utilizzati per far funzionare i siti web in maniera più efficiente, per migliorarne le prestazioni, ma anche per fornire informazioni ai proprietari del sito.
Che tipo di cookie utilizza il nostro sito e a quale scopo? Il nostro sito utilizza diversi tipi di cookie ognuno dei quali ha una funzione specifica, come indicato di seguito:
TIPI DI COOKIE
Cookie di navigazione
Questi cookie permettono al sito di funzionare correttamente sono usati per raccogliere informazioni su come i visitatori usano il sito. Questa informazione viene usata per compilare report e aiutarci a migliorare il sito. I cookie raccolgono informazioni in maniera anonima, incluso il numero di visitatori del sito, da dove i visitatori sono arrivati e le pagine che hanno visitato.
Cookie Analitici
Questi cookie sono utilizzati ad esempio da Google Analytics per elaborare analisi statistiche sulle modalità di navigazione degli utenti sul sito attraverso i computer o le applicazioni mobile, sul numero di pagine visitate o il numero di click effettuati su una pagina durante la navigazione di un sito.
Questi cookie sono utilizzati da società terze. L’uso di questi cookie normalmente non implica il trattamento di dati personali. I cookie di terze parti derivano da annunci di altri siti, ad esempio messaggi pubblicitari, presenti nel sito Web visualizzato. Possono essere utilizzati per registrare l’utilizzo del sito Web a scopo di marketing.
Come posso disabilitare i cookie?
La maggior parte dei browser (Internet Explorer, Firefox, etc.) sono configurati per accettare i cookie. Tuttavia, la maggior parte dei browser permette di controllare e anche disabilitare i cookie attraverso le impostazioni del browser. Ti ricordiamo però che disabilitare i cookie di navigazione o quelli funzionali può causare il malfunzionamento del sito e/o limitare il servizio offerto.
Per avere maggiori informazioni
l titolare del trattamento è Pacini Editore Srl con sede in via della Gherardesca n 1 – Pisa.
Potete scrivere al responsabile del trattamento Responsabile Privacy, al seguente indirizzo email rlenzini@pacinieditore.it per avere maggiori informazioni e per esercitare i seguenti diritti stabiliti dall’art. 7, D. lgs 196/2003: (i) diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali riguardanti l’interessato e la loro comunicazione, l’aggiornamento, la rettificazione e l’integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge; (ii) diritto di ottenere gli estremi identificativi del titolare nonché l’elenco aggiornato dei responsabili e di tutti i soggetti cui i suoi dati sono comunicati; (iii) diritto di opporsi, in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei dati relativi all’interessato, a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazioni commerciali.
Per modificare le impostazioni, segui il procedimento indicato dai vari browser che trovi alle voci “Opzioni” o “Preferenze”.
Per saperne di più riguardo ai cookie leggi la normativa.
CASS. 16 GENNAIO 2020 N. 800: IL GIUDICE “PUÒ ORDINARE” L’INTEGRAZIONE DEL CONTRADDITTORIO
«Decernatur tamen, si placet» (Cicerone, Orationes in Catilinam, IV, 7).
In caso di ricorso per cassazione inammissibile, appare superfluo, pur potendone sussistere i presupposti, disporre la fissazione di un termine per l’integrazione del contraddittorio ovvero per la rinnovazione di una notifica nulla o inesistente, atteso che la concessione di tale termine si tradurrebbe, oltre che in un aggravio di spese, in un allungamento dei termini per la definizione del giudizio di cassazione senza alcun beneficio per la garanzia dell’effettività dei diritti processuali delle parti (massima non ufficiale).
Nel caso di specie il tribunale, in grado d’appello, confermava la decisione di primo grado con la quale il giudice di pace aveva respinto la domanda proposta da un assicurato contro il proprio assicuratore per la responsabilità civile auto e nei confronti del danneggiante in relazione ai danni subiti dalla propria autovettura a seguito di sinistro stradale, non ritenendo provata la dinamica dei fatti suggerita dall’attore. Ricorreva per cassazione l’originario attore. Resisteva in giudizio l’impresa di assicurazione; non si costituiva il presunto danneggiante. La Corte di cassazione, pur avendo rilevato un vizio dell’integrità del contraddittorio (non essendo stata data prova del perfezionamento della notificazione del ricorso nei confronti del danneggiante, litisconsorte necessario), non concedeva termine per la rinnovazione della notificazione in ragione della delibazione di inammissibilità del ricorso per cassazione.
Secondo la giurisprudenza di legittimità, confermata dalla pronuncia in oggetto, nel processo in cui il danneggiato propone domanda per l’indennizzo nei confronti del proprio assicuratore r.c. auto (sfruttando la procedura del c.d. indennizzo diretto), il presunto responsabile del sinistro è litisconsorte necessario e, pertanto, deve essere convenuto in giudizio (così, Cass., sez. VI, 20 settembre 2017, n. 21896).
Il regime tipico del litisconsorzio necessario prevede, tra le altre, l’applicazione delle seguenti disposizioni: a) l’art. 102 c.p.c., secondo il quale se il giudice rileva un vizio di integrità del contraddittorio, ordina alle parti di integrare il contraddittorio entro un termine perentorio (in mancanza, il giudizio si estingue); b) l’art. 183, comma I, c.p.c., a mente del quale all’udienza fissata per la prima comparizione delle parti e la trattazione «il giudice istruttore verifica d’ufficio la regolarità del contraddittorio»; c) l’art. 331 c.p.c., secondo il quale nelle cause inscindibili (tra le quali rientrano le ipotesi di litisconsorzio necessario) o tra loro dipendenti, se la sentenza non è stata impugnata nei confronti di tutte le parti, il giudice ordina l’integrazione del contraddittorio fissando il termine nel quale la notificazione deve essere fatta (in mancanza, l’impugnazione è inammissibile); d) l’art. 354 c.p.c., il quale prevede che in grado d’appello, qualora il giudice riconosca che nel giudizio di primo grado doveva essere integrato il contraddittorio, rimetterà la causa al giudice di primo grado (così anche l’art. 383, comma III, per il giudizio per cassazione) [1].
Questo è, in estrema sintesi, il regime del litisconsorzio necessario (anche nei gradi di impugnazione), come lo abbiamo imparato dai manuali di diritto processuale civile. Quel che c’è di nuovo è che, anche per le questioni relative al contraddittorio, si assiste ad una sempre più frequente disapplicazione delle regole processuali da parte dalla Corte di cassazione [2], disapplicazione giustificata ora facendo leva sulla ragionevole durata del processo, ora sulla mancanza di effettivo pregiudizio per il litisconsorte pretermesso. Nel solco di questa giurisprudenza si colloca la pronuncia in nota, nella quale la Corte di cassazione afferma che non è necessario integrare il contraddittorio ai sensi dell’art. 331 c.p.c. tutte le volte in cui l’esito del giudizio di cassazione (dal quale il litisconsorte è pretermesso) sarebbe comunque ad egli favorevole in ragione dell’inammissibilità o manifesta infondatezza del ricorso principale. In questo specifico caso la Suprema Corte ha sostenuto che l’inammissibilità del ricorso renderebbe «ultroneo ed inutilmente dispendioso e defatigante l’altrimenti necessario ordine di integrazione del contraddittorio» e che tale necessità deve essere bilanciata con il rispetto del «diritto fondamentale ad una ragionevole durata». Il “diritto” alla ragionevole durata del processo, desumibile dagli artt. 175 e 127 c.p.c., imporrebbe al giudice di evitare «comportamenti che siano di ostacolo ad una sollecita definizione dello stesso, tra i quali rientrano quelli che si traducono in un inutile dispendio di attività processuali e formalità superflue perché non giustificate dalla struttura dialettica del processo e, in particolare, dal rispetto effettivo del principio del contraddittorio, da effettive garanzie di difesa e dal diritto alla partecipazione al processo in condizioni di parità, dei soggetti nella cui sfera giuridica l’atto finale è destinato a produrre i suoi effetti» (cfr. sentenza punto 2).
Si tratta di un orientamento abbastanza consolidato nella giurisprudenza di legittimità, che pure desta qualche perplessità. Tra le pronunce più significative si ricordano: Cass., sez. un., 3 novembre 2008, n. 26373 [3], nella quale i giudici di legittimità non hanno concesso termine per la notificazione del ricorso ad un litisconsorte pretermesso poiché, accertata la inammissibilità del ricorso, il pretermesso non subiva «un effettivo e concreto pregiudizio (giuridicamente rilevante)», posto che «la sua eventuale partecipazione ad un processo dall’esito scontato non potrebbe apportare alcun utile contributo ai fini della giustizia della decisione»; Cass., sez. II, 22 gennaio 2010 n. 2723 – rispetto alla quale abbiamo già avuto modo di formulare qualche sintetica considerazione, peraltro di diverso tenore rispetto a quelle odierne [4] – per un caso in cui il contraddittorio non è stato integrato in ragione della manifesta infondatezza del ricorso nel merito; Cass., sez. un., 22 marzo 2010, n. 6826 (richiamata dalla sentenza in nota), per un caso in cui doveva essere integrato il contraddittorio nei confronti del P.G., ma la Corte non ne ha ravveduto la necessità sulla base della seguente considerazione: «il rispetto del primario principio della ragionevole durata del processo in presenza di una evidente ragione di inammissibilità del ricorso, impone invero di definire con immediatezza, attraverso la necessaria pronunzia di inammissibilità, il ricorso stesso senza che si debba pervenire allo stesso esito definitorio dopo aver integrato il contraddittorio nei confronti del P.G., vieppiù considerando che la presenza di tale parte pubblica è stata comunque assicurata in sede di adunanza camerale»; Cass. 10 maggio 2018, n. 11287 (richiamata dalla sentenza in nota), nella quale la integrazione dei condomini (già contumaci in appello) in una controversia relativa all’illegittima apertura di luci e vedute è stata impedita dalla manifesta infondatezza del ricorso; Cass. 21 maggio 2018, n. 12515 (richiamata dalla sentenza in nota), secondo la quale in una ipotesi di nullità della notificazione del ricorso per cassazione proposto nei confronti della P.A. ed effettuata presso l’Avvocatura distrettuale anziché presso l’Avvocatura generale dello Stato, non è stata disposta la rinnovazione della notificazione stante in parte l’inammissibilità ed in parte la manifestamente infondatezza del ricorso; Cass., 26 settembre 2019, n. 24071, nella quale la superfluità dell’integrazione ex art. 331 c.p.c. è stata giustificata sotto il profilo della mancanza dell’interesse ad agire (e ad impugnare) ex art. 100 c.p.c., in un (inopportuno) bilanciamento con il principio della ragionevole durata del processo ed il divieto di abuso del processo (arg. ex art. 88 c.p.c.).
NOTE BIBLIOGRAFICHE:
[1] Quanto al regime della sentenza a contraddittorio non integro, si ricorderà che, secondo una prima opzione, la radicale invalidità della sentenza emessa a contraddittorio non integro impedirebbe a quest’ultima di manifestare qualsivoglia effetto sia nei confronti del litisconsorte pretermesso, che delle parti del giudizio, con la conseguenza: a) che la sentenza sarebbe priva di qualsiasi efficacia nei confronti tutte le parti del rapporto giuridico sotteso al processo (sentenza c.d. inutiliter data); b) che il vizio in esame non sarebbe suscettibile di sanatoria, neppure per effetto del passaggio in giudicato formale della sentenza, applicandosi l’art. 161, comma II, c.p.c., sottraendosi alla regola generale della conversione dei motivi di nullità in motivi di gravame; c) che, pertanto, oltre al rimedio dell’opposizione ordinaria dell’art. 404, comma I, c.p.c., il pretermesso avrebbe anche la possibilità di riproporre un giudizio di primo grado (così G. Chiovenda, Sul litisconsorzio necessario (1904), in Saggi di diritto processuale civile, II, Roma, 1931, 427 ss., spec. 542 ss.; V. Andrioli, Commento al codice di procedura civile, I3, Napoli, 1961, sub art. 102, 287; Id., Lezioni di diritto processuale civile, I2, Napoli, 1961, 327 s., G. Fabbrini, voce Litisconsorzio necessario, in Enc. dir., XXIV, Milano, 1974; Id., L’opposizione ordinaria del terzo nel sistema dei mezzi di impugnazione, Milano, 1968, 201 ss.). Per una seconda tesi, invece, la sentenza emessa a contraddittorio non integro sarebbe invalida, ma sarebbe tuttavia efficace nei confronti dei litisconsorti presenti con la conseguenza i litisconsorti presenti avrebbero a disposizione solo i mezzi di impugnazione ordinaria, mentre i pretermessi l’opposizione di terzo ordinaria (così, E. Redenti, Il giudizio civile con pluralità di parti, (1911), Milano, rist. 1960, 316 s.; E. Allorio, La cosa giudicata rispetto ai terzi, Milano, 1935, 268 ss.; S. Satta, Diritto processuale civile, Padova, 1973, 130 s.).
[2] Su questi temi, A. Panzarola, Una lezione attuale di garantismo processuale: le conferenze messicane di Piero Calamandrei, in Riv. dir. proc., 2019, 162 ss.; Id., Alla ricerca dei substantialia processus, ivi, 2015, 680 ss.; G. Scarselli, Sulla necessità di avere un codice di procedura civile e sul dovere dei giudici di rispettarlo e farlo rispettare (nota a Cass. 25 luglio 2019 n. 20152), in Judicium.it dal 25 luglio 2019. Un accenno anche in B. Capponi, nel dibattito A più voci sulla reclamabilità del provvedimento di sospensione dell’efficacia esecutiva del titolo pronunciato dal giudice dell’opposizione a precetto, in Rass. es. forz., 2019, 3, 754, per il quale: «Quando si afferma che “a seguito della costituzionalizzazione del principio del giusto processo, la violazione delle regole processuali, per assumere rilievo, deve tradursi nella lesione di specifiche facoltà difensive che compete alla parte allegare e la sua deduzione deve essere sorretta da un interesse pratico, restando esclusa la necessità di regolarizzare il processo qualora non sia riscontrabile alcuna concreta contrazione dei diritti sostanziali e processuali”, è evidente che il vago riferimento al processo “giusto” serve non ad altro che a violare senza rimpianti le norme processuali».
[3] Con nota di A. Didone, Le Sezioni Unite e la ragionevole durata del «giusto» processo, in Giur. it., 2009, 669 ss.; L.P. Comoglio, Abuso dei diritti di difesa e durata ragionevole del processo: un nuovo parametro per i poteri direttivi del giudice?, in Riv. dir. proc., 2009, 1686 ss.
[4] Si placet, G. Fanelli, Note sulla «sollecita» e «sostanziale» definizione del giudizio alla luce del principio di ragionevole durata del processo e del nuovo art. 360 bis, comma 2º, c.p.c., in Riv. dir. proc., 2011, 224 ss.