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L’esecuzione forzata sull’unico immobile ad uso abitativo nel diritto civile e processuale civile della Federazione russa
Di Domenico Francesco Lisi Conte -
Sommario: 1. Equilibrio tra gli interessi dei creditori e del debitore nella procedura di fallimento. – 2. Immunità patrimoniale con riferimento all’unico immobile ad uso abitativo del debitore. – 3. Limitazioni all’immunità patrimoniale: l’immobile di lusso.
1.Secondo il combinato disposto degli articoli 18 e 46 della Costituzione della Federazione Russa «tutti sono uguali dinanzi alla legge e all’autorità giudiziaria… » e «a ciascuno è garantita la difesa in giudizio dei suoi diritti e delle sue libertà».
Il problema del bilanciamento degli interessi del debitore e dei creditori è stato affrontato nella Decisione del Plenum della Corte Suprema della Federazione Russa del 25 dicembre 2018 N. 48, che stabilisce che il giudice può, su richiesta motivata del debitore o di altre persone coinvolte, escludere dalla massa fallimentare i beni del debitore del valore complessivo non superiore a 10.000 rubli. In casi eccezionali, per garantire il sostentamento del debitore e delle persone a suo carico, il giudice può escludere una somma maggiore, ad esempio se il debitore o i suoi famigliari hanno necessità di acquistare farmaci costosi o servizi medici, ovvero nel caso di obblighi alimentari[1].
Sebbene l’attività imprenditoriale, notoriamente, comporti il cosiddetto «rischio imprenditoriale», il sistematico esonero dei debitori -persone fisiche- dagli obblighi verso i creditori lede i diritti di questi ultimi e pone, primi fra tutti le istituzioni finanziarie, in una posizione economica svantaggiosa. I rischi per le banche aumentano, con conseguente elevazione dei tassi di interesse sui prestiti, che ha un impatto negativo sul livello di vita degli altri cittadini, inclusi i debitori diligenti.
Per quanto concerne, invece, l’indebitamento nei confronti delle banche, fermo restando l’esonero dall’immunità dall’esecuzione dell’immobile ipotecato (che dev’essere incluso nella massa fallimentare del debitore[2]) il problema dell’impossibilità delle azioni di recupero tramite esecuzione sull’immobile in riferimento al credito al consumo (non garantito da ipoteca) si è fatto socialmente molto pesante, tanto da richiedere misure sempre più stringenti, da ultima una stretta alla concessione di crediti per l’acquisto di appartamenti, entrata in vigore il 1.6.2025[3].
Il Capitolo III.1 della Legge sul Fallimento, introdotto dalla Legge Federale del 28 aprile 2009 N. 73-ФЗ, disciplina l’azione revocatoria fallimentare, velocizzandone l’istruttoria rispetto alle regole generali del Codice di Procedura Commerciale della Federazione Russa (АПК). La Legge sul Fallimento, nella sua versione attuale, stabilisce che tutte le azioni revocatorie debbano essere esaminate dallo stesso tribunale adito per il fallimento (par. 1, art. 61.8) e in modo semplificato: il termine per l’esame è di tre mesi mancando l’udienza preliminare[4]; la decisione è resa con ordinanza; i termini per l’appello sono ridotti a 10 giorni[5].
Si tratta, a ben vedere, di un procedimento sommario volto a decidere sulla impugnazione degli atti del debitore pregiudizievoli[6] verso i creditori, che coinvolge il soggetto che impugna l’atto dispositivo, il debitore[7], l’amministratore fiduciario, nonché i creditori ed eventuali terzi interessati alla transazione impugnata, sebbene privi di pretese autonome[8].
2.Ai sensi dell’articolo 213.24 della Legge sul Fallimento, alla dichiarazione del fallimento della persona fisica segue la decisione sull’avvio della procedura di realizzazione dei suoi beni. Come stabilito dall’articolo 304 del Codice Civile della Federazione Russa, il proprietario (e solo lui) ha il diritto di chiedere la cessazione di qualsiasi violazione del suo diritto, anche se tale violazione non comporta la perdita del possesso. L’art. 35 del «Codice delle Abitazioni» della Federazione Russa regola la liberazione dell’immobile detenuto senza titolo, disponendo che -non adempiendo allo sgombero- lo stesso viene disposto giudizialmente in via forzata, su richiesta del proprietario[9].
Secondo il comma 1 dell’articolo 213.25 della Legge sul Fallimento, tutti i beni del cittadino esistenti alla data della decisione che lo dichiara fallito entrano nella massa fallimentare. In base al comma 3 di tale articolo, sono esclusi dal patrimonio fallimentare i beni inespropriabili secondo la legislazione processuale civile. Secondo l’articolo 446 del Codice di Procedura Civile[10] della Federazione Russa, non è espropriabile l’immobile di proprietà del debitore, qualora quest’ultimo e i membri della sua famiglia vi dimorino, e se tale immobile sia l’unico idoneo per la sua/loro residenza permanente, salvo che l’immobile stesso non sia ipotecato.
La Corte Costituzionale della Federazione Russa, nella sua sentenza n. 11-П del 14 maggio 2012 ha dichiarato che il divieto di esecuzione sui beni abitativi principali non è assoluto, specificando che le disposizioni del citato articolo 446 c.p.c. non possono essere interpretate come un divieto assoluto di peggioramento delle condizioni abitative del debitore e dei suoi familiari[11].
L’attuale normativa vieta l’esecuzione forzata individuale[12] nonché quella concorsuale[13], in caso di fallimento della persona fisica, sull’immobile del debitore se questo risulta essere l’unico di sua proprietà, idoneo all’uso abitativo suo e dei suoi famigliari conviventi, ad eccezione che si tratti di quello ipotecato con il contratto di mutuo fondiario, in riferimento al quale, dall’08.09.2024, sono entrate in vigore specifiche disposizioni, come la possibilità di un accordo di composizione separato con specifico riguardo all’unico immobile[14].
Questa «immunità patrimoniale» non si applicherà in caso di abusi da parte del cittadino-debitore[15], preordinati a predisporsi questo tipo di immunità[16], estensibile anche alle somme ricavate dalla vendita dell’unico immobile ipotecato nella procedura di fallimento[17]. La Determinazione della Corte Suprema della Federazione Russa del 3 giugno 2019[18] ha chiarito che, a differenza della mala fede, l’irragionevolezza del comportamento del debitore non rappresenta un ostacolo al mantenimento dell’immunità patrimoniale[19], così invertendo il trend della Giurisprudenza ad essa precedente, che negava l’immunità patrimoniale ai debitori che avevano assunto obblighi finanziari insostenibili a causa di una valutazione erronea delle proprie possibilità finanziarie e circostanze di vita[20].
3.Nonostante l’assenza di una disposizione normativa specifica, la consolidata Giurisprudenza di merito, sulla base delle indicazioni della citata sentenza 11-П/2012, nega l’esclusione degli immobili abitativi dei debitori dal patrimonio fallimentare, qualora non soddisfino i criteri di “ragionevolezza”, come nel caso degli immobili di lusso[21].
La protezione degli interessi del cittadino-debitore nel caso di fallimento viene garantita mediante strumenti giuridici che permettono di evitare le restrizioni previste dall’art. 213.30 della Legge Fallimentare[22]: fra questi la possibilità di ristrutturare il debito con la conseguente estinzione degli obblighi finanziari; il diritto del debitore di concludere e ottenere l’approvazione di un accordo transattivo in sede giudiziale; la possibilità di escludere dalla massa fallimentare beni non pignorabili, permettendogli di mantenere l’unico immobile idoneo all’abitazione.
Sebbene a livello normativo non siano presenti né una definizione dell’immobile di lusso né i criteri per determinarlo, anche in occasione di una procedura esecutiva individuale o concorsuale contro una persona fisica[23], la Giurisprudenza ha stabilito che per residenza di lusso si intende un immobile che superi chiaramente il livello minimo necessario per soddisfare le esigenze ragionevoli di abitazione del cittadino-debitore e dei suoi familiari[24], valutando caratteristiche come la sua superficie complessiva e abitabile, le sue peculiarità strutturali, il suo valore di mercato[25], che dev’essere tale da consentire, vendendolo, di soddisfare almeno in parte i creditori e permettere all’esecutato di acquistarne un altro più economico[26], che però abbia delle dimensioni[27] pari almeno a quelle previste dalle norme per la concessione di alloggi in base al contratto di locazione sociale, e all’interno dello stesso insediamento in cui il debitore e la sua famiglia risiedono, salvo che lo stesso debitore vi acconsenta.
La Corte Suprema della Federazione Russa ha fornito delle linee guida relativamente all’esecuzione sull’unico immobile del debitore che possa essere definito di lusso[28]. Preliminarmente, la questione dell’acquisto di un alloggio sostitutivo per il debitore viene portata all’attenzione dell’assemblea dei creditori, convocata dal curatore fallimentare d’iniziativa propria, su richiesta dei creditori o del debitore. Durante tale assemblea si devono discutere anche i seguenti punti: l’esistenza di caratteristiche che qualifichino l’alloggio del debitore come lussuoso; la fattibilità economica della vendita dell’immobile per soddisfare le richieste dei creditori; le condizioni in cui sarà acquisito (o messo a disposizione) l’alloggio sostitutivo per il debitore, nonché i requisiti che tale immobile dovrà soddisfare. Dopo la discussione di cui sopra, la possibilità di limitare l’immunità esecutiva attraverso la concessione di un alloggio sostitutivo viene sottoposta all’esame del tribunale competente, il quale approverà le condizioni e le modalità di fornitura dell’alloggio sostitutivo, emettendo una determinazione che può essere oggetto di impugnazione. Al debitore, quindi, verrà fornito o acquistato, dal creditore o dal curatore fallimentare (che si assumono –in assenza di una disposizione di legge contraria- il rischio che i proventi dalla vendita dell’immobile pignorato non coprano le spese per l’acquisto di quello sostutivio) un immobile sostitutivo. Le compravendite immobiliari devono essere stipulate in modo tale che il diritto di proprietà del debitore sull’immobile attualmente in suo possesso venga estinto solo al momento in cui acquisisce il diritto di proprietà sull’immobile sostitutivo, e devono prevedere la possibilità di sospendere le vendite nel caso in cui il prezzo dell’immobile diminuisca al di sotto di quello che garantirebbe un’adeguata integrazione della massa fallimentare (tenendo conto dei costi per l’acquisto dell’alloggio sostitutivo). Per analogia tale procedura si estende anche alle procedure di esecuzione forzata individuale.
La disponibilità in capo al debitore di altri immobili di cui non è proprietario non lo priva del diritto all’immunità sull’unico immobile di proprietà in cui non viva[29].
La Giurisprudenza esclude l’immunità esecutiva nel caso di azioni debitorie preordinate a danno dei creditori, ad esempio se viene creata una situazione in cui un costoso immobile diventi l’unico idoneo e disponibile per stabilirvi la residenza[30]. E, tuttavia, è necessaria una più ampia riflessione sul diritto costituzionale alla proprietà privata previsto dall’art. 35 della Costituzione della Federazione Russa[31] che può essere limitato da una legge federale in conformità con il comma 3 dell’articolo 55 della Costituzione[32].
[1] Un esempio ne è la Decisione del 27 ottobre 2017 N. 310-ЭС17-9405 del Tribunale Supremo della Federazione Russa, con cui ha respinto la richiesta di annullamento di un accordo sugli alimenti che obbligava il debitore a versare il 90% del suo reddito per il sostentamento di tre figli minori, ritenendo preponderante l’interesse dei figli rispetto a quello del creditore. Il Tribunale Supremo ha osservato che era necessario bilanciare due valori giuridici: il diritto del bambino alle condizioni di vita necessarie al suo sviluppo (articolo 27 della Convenzione sui diritti del bambino del 20 novembre 1989), da un lato, e il diritto riconosciuto negli articoli 307 e 309 del Codice civile della Federazione Russa di un creditore di ottenere dall’obbligato il corretto adempimento di un’obbligazione civile, dall’altro lato. La Federazione Russa è uno Stato sociale (Parte 1, Articolo 7 della Costituzione della Federazione Russa), che tutela la maternità e l’infanzia (Parte 1, Articolo 38 della Costituzione della Federazione Russa), e gli interessi dei bambini prevalgono su quelli degli altri creditori. Questo principio è confermato anche dai paragrafi 2 e 3 dell’articolo 213.27 della Legge sul Fallimento, secondo i quali i crediti alimentari nei confronti di un cittadino dichiarato fallito devono essere soddisfatti con priorità rispetto agli altri crediti.
[2] V. Morchat P.M., Appartamento ipotecato ed esclusione dalla massa fallimentare del debitore persona fisica: rischi per i cittadini e severità della legge, nel Bollettino del Tribunale Commerciale del Distretto di Mosca. 2017. N. 4. pp. 74–83.
[3] V. le misure della Banca Nazionale Russa su https://cbr.ru/press/event/?id=23168.
[4] V. il par. 23 della Deliberazione del Plenum della Corte Arbitrale Suprema della Federazione Russa del 23 dicembre 2010, N. 63 «Su alcune questioni relative all’applicazione del capitolo III.1 della Legge Federale sul Fallimento».
[5] Cfr. l’art. 223, par. 3, del Codice di Procedura Commerciale Russo.
[6] Cfr. l’art. 168 «Nullità dell’atto giuridico che viola le disposizioni di legge o di un altro atto normativo» del Codice Civile della Federazione Russa recita «1. Salvo i casi previsti dal paragrafo 2 del presente articolo o da altra legge, un atto giuridico che viola le disposizioni di legge o di un altro atto normativo è annullabile, a meno che dalla legge non risulti che debbano applicarsi altre conseguenze della violazione, non connesse con la nullità dell’atto. 2. Un atto giuridico che viola le disposizioni di legge o di un altro atto normativo e allo stesso tempo lede interessi pubblici oppure i diritti e gli interessi legalmente tutelati di terzi è nullo, a meno che dalla legge non risulti che tale atto sia annullabile o che debbano applicarsi altre conseguenze della violazione, non connesse con la nullità dell’atto.
[7] Il Tribunale Supremo della Federazione Russa, nella Risoluzione del Collegio del 23 giugno 2015, n. 25, Sull’applicazione da parte dei tribunali di alcune disposizioni della Sezione I, Parte Prima del Codice Civile della Federazione Russ, ha stabilito una serie di norme che i tribunali devono seguire nel valutare la buona fede: in particolare «nel valutare se le azioni delle parti siano o meno in buona fede, si deve tener conto del comportamento che ci si aspetta da ogni parte, che rispetti i diritti e gli interessi legittimi dell’altra parte, cooperativo anche nell’ottenere le informazioni necessarie antecedenti il comportamento giuridico».
[8] Cfr. l’art. 51 del Codice di Procedura Commerciale Russo.
[9] In tal senso la Corte d’Appello del Tribunale Regionale di Sverdlovsk, decisione del 30 novembre 2016, nel caso n. 33-20879/2016, in cui il collegio ha concluso che, affinché cessi il diritto di utilizzo di un appartamento, non è sufficiente l’atto di pignoramento, ma è necessario anche il trasferimento di proprietà.
[10] V. https://base.garant.ru/12128809/fd503cf30ce4531f5f138f4c18e0be2c/.
[11] Cfr. Vodkina T.P., Sintsov G.V., La natura giuridica, l’essenza e il contenuto del diritto costituzionale dei cittadini alla casa, in Notizie delle università. Regione del Volga. Scienze sociali. 2011. N. 4 (20). p. 6.
[12] V. l’art. 446 del Codice di Procedura Civile della Federazione Russa; l’art. 79 della Legge n. 229-ФЗ del 02.10.2007; l’art. 50 della Legge n. 102-ФЗ del 16.07.1998; il punto 3.1 della Sentenza della Corte Costituzionale della Federazione Russa n. 11-П del 14.05.2012.
[13] Tale immobile è escluso dalla massa fallimentare (punto 3, art. 213.25 della Legge n. 127-ФЗ del 26.10.2002; punto 3 della Sentenza del Plenum della Corte Suprema della Federazione Russa n. 48 del 25.12.2018).
[14] Di conseguenza l’immobile acquisisce l’immunità patrimoniale (cfr. punto 5, art. 213.10, punti 1, 2, e punto 4, art. 213.10-1 della Legge n. 127-ФЗ; art. 2 della Legge n. 298-ФЗ del 08.08.2024).
[15] L’art. 10 del Codice Civile della Federazione Russa «Limiti all’esercizio dei diritti civili » recita «1. Non è consentito esercitare i diritti civili esclusivamente con l’intento di arrecare danno a un’altra persona o agire in elusione della legge con uno scopo illecito né compiere altri atti scorretti nell’esercizio dei diritti civili (abuso del diritto). Non è, altresì, consentito l’esercizio dei diritti civili al fine di limitare la concorrenza né per abusare di posizione dominante sul mercato. 2. In caso di violazione delle disposizioni di cui al punto 1 del presente articolo, il tribunale ordinario, il tribunale commerciale o il tribunale arbitrale, tenendo conto della natura e delle conseguenze dell’abuso commesso, può negare totalmente o parzialmente la tutela del diritto invocato dalla parte, nonché applicare altre misure previste dalla legge. 3. Qualora l’abuso del diritto consista nel compimento di atti in elusione della legge con uno scopo illecito, si applicano le conseguenze previste al punto 2 del presente articolo, salvo che il presente Codice stabilisca altre conseguenze per tali atti. 4. Se l’abuso del diritto ha causato la violazione del diritto di un’altra persona, quest’ultima ha il diritto di richiedere il risarcimento dei danni subiti. 5. La buona fede dei partecipanti ai rapporti giuridici civili e la ragionevolezza delle loro azioni si presumono». V. anche le risoluzioni del Plenum della Corte Suprema della Federazione Russa nn. 45 del 13 ottobre 2015 e 25 del 23 giugno 2015, nonché le Definizioni della Corte Costituzionale n. 740-O e n. 741-O del 26 marzo 2019 in materia di buona fede.
[16] Cfr. la Determinazione della Sezione Giuridica per le controversie economiche della Corte Suprema della Federazione Russa, 26.07.2021, n. 303-ЭС20-18761, causa n. А73-12816/2019)
[17] V. la Sentenza della Corte Costituzionale della Federazione Russa n. 28-П del 04.06.2024.
[18] Cfr. la decisione N. 305-ЭС18-26429 nel caso N. А41-20557/2016.
[19] Determinazione della Corte delle dispute economiche della Corte Suprema della Federazione Russa del 3 giugno 2019, N. 305-ЭС18-26429 nel caso N. А41-20557/2016. URL: www.consultant.ru.
[21] Fra tutte v. la sentenza del Tribunale Commerciale di Appello di Mosca (Circondario n.9) del 1° novembre 2022, n. 09АП-65806/2022.
[22] Ai sensi dell’art. 213.30 Legge Fallimentare: «Conseguenze della dichiarazione di fallimento del cittadino. 1) Per il periodo di cinque anni dalla data di conclusione della procedura di liquidazione del patrimonio del cittadino o dalla cessazione del procedimento fallimentare, il cittadino non ha il diritto di assumere obbligazioni derivanti da contratti di credito e/o contratti di prestito senza l’indicazione della sua condizione di fallito. 2) Per il periodo di cinque anni dalla data di conclusione della procedura di liquidazione del patrimonio del cittadino o dalla cessazione del procedimento fallimentare, il cittadino non può presentare una nuova istanza per la propria dichiarazione di fallimento. In caso di nuova dichiarazione di fallimento del cittadino, entro il suddetto periodo, su istanza di un creditore concorsuale o di un’autorità competente, nell’ambito del nuovo procedimento fallimentare non si applica la norma relativa all’esonero del cittadino dagli obblighi, prevista dal comma 3 dell’articolo 213.28 della presente Legge Federale. Le pretese insoddisfatte dei creditori il cui termine di adempimento è scaduto possono essere fatte valere secondo quanto stabilito dalla legislazione della Federazione Russa. Dopo la conclusione della procedura di liquidazione del patrimonio del cittadino, nei casi previsti dal presente comma, per i crediti insoddisfatti giunti a scadenza vengono rilasciati titoli esecutivi dal tribunale commerciale. 3) Per il periodo di tre anni dalla data di conclusione della procedura di liquidazione del patrimonio del cittadino o dalla cessazione del procedimento fallimentare, il cittadino non ha il diritto di ricoprire incarichi negli organi di gestione di una persona giuridica, né di partecipare in altro modo alla gestione di una persona giuridica, salvo quanto diversamente previsto dalla presente Legge Federale. Per il periodo di dieci anni dalla data di conclusione della procedura di liquidazione del patrimonio del cittadino o dalla cessazione del procedimento fallimentare, il cittadino non può ricoprire incarichi negli organi di gestione di un’organizzazione di credito, né partecipare in altro modo alla gestione di tale organizzazione. Per il periodo di cinque anni dalla data di conclusione della procedura di liquidazione del patrimonio del cittadino o dalla cessazione del procedimento fallimentare, il cittadino non può ricoprire incarichi negli organi di gestione di un’impresa assicurativa, di un fondo pensione non statale, di una società di gestione di un fondo di investimento, di un fondo comune di investimento o di un fondo pensione non statale, né partecipare in altro modo alla gestione di tali organizzazioni, incluse le società di microfinanza».
[23] Cfr. l’art. 2.1 della Sentenza del Tribunale Costituzionale della Federazione Russa N. 15-П; art. 4 della Sentenza del Tribunale Costituzionale della Federazione Russa N. 11-П.
[24] V. la Determinazione della Sezione Giuridica per le controversie economiche della Corte Suprema della Federazione Russa, 29.10.2020, n. 309-ЭС20-10004, causa n. А71-16753/2017.
[25] Cfr. il punto 2.2 della Sentenza della Corte Costituzionale della Federazione Russa n. 15-П del 26.04.2021 e il punto 4 della Sentenza della Corte Costituzionale della Federazione Russa n. 11-П.
[26] V. la Determinazione della Sezione Giuridica per le controversie economiche della Corte Suprema della Federazione Russa, 26.07.2021, n. 303-ЭС20-18761, causa n. А73-12816/2019.
[27] Cfr. l’art. 50, comma 1 del Codice degli Edifici della Federazione Russa; la Sentenza del Tribunale Costituzionale della Federazione Russa N. 15-П; il punto 16 della Rassegna della Giurisprudenza sulle controversie di insolvenza (fallimento) del 2023, approvata dalla Presidenza della Corte Suprema della Federazione Russa il 15 maggio 2024.
[28] Cfr. la Definizione della Sezione Giuridica per le Controversie Economiche della Corte Suprema della Federazione Russa nel caso N. A73-12816/2019.
[29] V. la sentenza del tribunale commerciale del circondario della Siberia Occidentale del 18.09.2017 nel caso N. А03-4289/2016 e Savel’ev D.B., Il problema dell’esecuzione forzata su parte dell’unico immobile ad uso abitativo del debitore-cittadino, in Iurist, 2016. N 3. Pagg. 25 – 29.
[30] V. la decisione del Tribunale Commerciale della Provincia di Chelyabinskij del 13.06.2019, N. А76-11986/2016, http://kad.arbitr.ru/.
[31] V. Zhevnyak O.V., Gorodnova N.V. L’immobile di lusso come categoria economico-giuridica in vista dell’applicazione delle norme relative all’immunità patrimoniale: teoria e regolamentazione normativa, in Strategie abitative 2023. Vol. 10, N. 4, p. 372.
[32] Cfr. i commi 2 e 3 del primo paragrafo dell’articolo 11 della Legge della Federazione Russa del 24 giugno 1993 Sui corpi federali della polizia tributaria in Raccolta delle leggi della Federazione Russa, 1997, N. 1. Art. 197.