Le precisazioni della Cassazione sull’eccezione di buona fede sollevata dall’intermediario in caso di esercizio selettivo della nullità.

Sommario: 1. Il caso. 2. L’esercizio selettivo della nullità di protezione secondo il recente arresto delle Sezioni Unite. 3. L’importante precisazione in merito all’eccezione di buona fede: le cedole incassate dall’investitore vengono in rilevo unicamente come elemento in grado di appurare la sussistenza di un ingiustificato sacrificio economico in capo all’intermediario. 4. Conclusioni.

Di Carmela Robustella -
1.Il caso.  Con la recentissima ordinanza del 3 giugno 2020, n. 10505 , la Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione ritorna sul tema dell’esercizio selettivo della nullità relativa di protezione di cui all’art. 23 TUF, richiamando il principio di diritto statuito dalle Sezioni Unite[1] nella sentenza n. 28314/2019, apportando, tuttavia, delle precisazioni in grado assicurarne una più agevole applicabilità. In particolare, si statuisce che quando  l’ esercizio selettivo della nullità da parte del cliente ovvero di domanda formulata in relazione ad alcuni ordini di investimento determini esclusivamente un sacrificio economico sproporzionato, l’intermediario è  titolare d. . .