“Inesistenza” e “nullità”: spunti critici dal diritto processuale

Sommario: 1. Premessa. Nullità e inesistenza della notificazione: presupposti e conseguenze. Considerazioni di sistema. – 2. “Qualificazione” dell’atto nullo e “inqualificazione” dell’atto inesistente: critica. La c.d. inesistenza della notificazione quale fenomeno giuridicamente rilevante – 3. Inesistenza materiale della notifica e valutazione giuridica. – 4. Problema: utilità pratica della distinzione tra nullità e inesistenza della notificazione. – 5. Inesistenza e disciplina positiva: in particolare, art. 156, commi 2 e 3, cod. proc. civ. – 6. Inesistenza e rinnovazione ex art. 291 cod. proc. civ. – 7. Inesistenza e spontanea costituzione del convenuto. – 8. Conclusioni.

Di Marcello Mazzuca -
1. Il rapporto tra nullità e inesistenza esprime decisamente (e storicamente[1]) uno snodo tra i più problematici dell’intera teoria dell’invalidità degli atti giuridici. L’estraneità dell’inesistenza dalle categorie espressamente contemplate dal diritto positivo ha, infatti, tradizionalmente suscitato seri (e mai sopiti) dubbi in ordine alla configurabilità anche soltanto concettuale dell’istituto[2], il quale purtuttavia è ritenuto indispensabile, in talune interpretazioni[3], al fine di attuare una concreta esigenza del sistema: quella di edificare una categoria idonea a conchiudere gli atti (ovvero i “non-atti” [1]) radicalmente incapaci di produrre qualsivoglia effet. . .