Accesso alla giustizia nell’ordinamento giuridico brasiliano: l’imposizione di filtri di ammissibilità economici dinanzi al Superiore Tribunale di Giustizia.

Di Pedro Augusto Silveira Freitas -

Sommario: 1.  Introduzione. – 2. Un breve panorama generale: principali caratteristiche dell’ordinamento giuridico brasiliano. – 3. Segue: principali caratteristiche della legislazione processuale civile brasiliana. – 4. Competenze giurisdizionali e realtà empirica delle Corti Superiori in Brasile. – 5. Accesso alla giustizia nell’ordinamento giuridico brasiliano. – 6. Segue: presunta neutralità delle tecniche processuali e le scelte della comunità giuridica brasiliana in relazione all’accesso al Superiore Tribunale di Giustizia. – 7. Virtù e vizi dei filtri di impugnazione presso le Corti Superiori. – 8. Capacità istituzionale del Superiore Tribunale di Giustizia e funzione nomofilattica mediante i precedenti giudiziari. – 9. Tutela giurisdizionale dei diritti sociali da parte del Superiore Tribunale di Giustizia. – 10. Considerazioni finali. – 11. Bibliografia.

1.Introduzione.

Il diritto di accesso alla giustizia, in particolare nell’ambito delle Corti Superiori brasiliane, rappresenta uno dei pilastri essenziali per la realizzazione del progetto costituzionale di giustizia sociale. In Brasile, l’elevato livello di litigiosità, combinato alla complessità normativa e alle persistenti disuguaglianze sociali, impone una sfida all’architettura giudiziaria: garantire che l’accesso alle istanze superiori preservi l’effettività della tutela dei diritti, soprattutto delle persone in situazione di povertà, senza compromettere la funzione istituzionale di uniformazione del diritto. In questo contesto si inserisce il dibattito sull’imposizione dei filtri di ammissibilità dei ricorsi, recentemente rafforzati nel sistema processuale brasiliano, in particolare con l’esigenza di dimostrare la rilevanza delle questioni di diritto federale infracostituzionale per l’ammissibilità del ricorso speciale dinanzi al Superiore Tribunale di Giustizia.

Il presente articolo si propone di esaminare tale problematica attraverso tre distinti momenti analitici: in primo luogo, vengono presentate le caratteristiche generali dell’ordinamento giuridico brasiliano e la sua struttura giudiziaria, con un focus sul ruolo delle Corti Superiori; in seguito, viene delineato il panorama del sistema processuale civile brasiliano, con particolare attenzione alle riforme orientate alla razionalizzazione dei ricorsi e all’introduzione dei precedenti giudiziari vincolanti; infine, viene svolta un’analisi critica del ruolo dei filtri di ammissibilità come tecnica processuale di selezione dei casi da giudicare da parte del Superiore Tribunale di Giustizia, in particolare per quanto concerne il loro impatto sull’accesso alla giustizia delle persone in condizione di povertà e sulla protezione dei diritti sociali fondamentali.

2.Un breve panorama generale: principali caratteristiche dell’ordinamento giuridico brasiliano.

L’ordinamento giuridico brasiliano si inserisce nella tradizione di civil law, fondato pertanto sulla codificazione e sulla preminenza della legge scritta come fonte principale del diritto[2]. Il modello brasiliano trova quindi origine nella tradizione romano-germanica, profondamente influenzata dagli istituti classici del diritto romano, quali l’azione, il giudicato, l’obbligazione, il possesso, la proprietà e il contratto. La codificazione brasiliana abbraccia diverse aree del diritto, con particolare rilievo per i codici civile, penale, di procedura civile e di procedura penale, con la Costituzione Federale al vertice della gerarchia normativa, documento che sancisce principi fondamentali quali la dignità della persona umana, la legalità, l’uguaglianza, la separazione dei poteri e la supremazia della Costituzione.

L’organizzazione politico-amministrativa della Repubblica Federativa del Brasile comprende tre livelli autonomi di governo: l’Unione, gli Stati e i Comuni. Ciascuno di questi enti federativi possiede competenze proprie per legiferare e per amministrare, traducendosi così nella produzione normativa articolata in tre distinti livelli legislativi: le leggi municipali, prodotte dai consigli comunali; le leggi statali, emanate dalle assemblee legislative; e le leggi federali, di competenza del Congresso Nazionale, composto dalla Camera dei Deputati e dal Senato.

Conseguentemente, la struttura del Potere Giudiziario brasiliano riflette tutte queste caratteristiche sopra menzionate[3], ossia: 1. il rispetto della legge come fonte primaria del diritto, accompagnato dall’osservanza delle decisioni giudiziarie specializzate considerate precedenti vincolanti; 2. la supremazia dei valori, dei principi e delle norme previsti dalla Costituzione Federale, con la possibilità di sindacare la validità costituzionale delle norme legislative, sia su istanza di parte che d’ufficio da parte del giudice; 3. la presenza di una tipologia di litigiosità specifica e peculiare della cultura giuridica brasiliana, segnata da profonde disuguaglianze sociali, da numerosi conflitti di natura individuale e collettiva e dalla presenza di grandi e abituali litiganti; 4. l’organizzazione e la divisione del sistema giudiziario tra giustizia ordinaria e giustizie specializzate, con competenze e attribuzioni distinte, accanto all’intero contenzioso amministrativo, sistematizzati in tre livelli di giurisdizione: giudici di primo grado, Corti Regionale e Federale di Appello, e infine le Corti Superiori.

La Giustizia Ordinaria Statale e la Giustizia Federale sono competenti per il giudizio della maggior parte delle cause di natura civile, come ad esempio le azioni di revisione contrattuale, le controversie sulla proprietà di beni immobili, o la concessione di pensioni sociali. Sono altresì competenti per la maggior parte delle azioni di natura penale, come i reati contro la vita, contro il patrimonio, i reati stradali e il traffico di stupefacente, e, in ambito federale, i reati contro le autarchie o le imprese pubbliche federali. Queste due giustizie — la giustizia ordinaria statale e la giustizia federale — hanno come Corti di vertice rispettivamente il Superiore Tribunale di Giustizia, per l’analisi delle questioni infracostituzionali, e il Supremo Tribunale Federale, per l’analisi delle questioni costituzionali.

A solo titolo esemplificativo della ripartizione delle competenze e delle attribuzioni giurisdizionali, è opportuno ricordare che le Giurisdizioni Specializzate comprendono: la Giustizia del Lavoro; la Giustizia Elettorale; e la Giustizia Militare. Ciascuna di queste giurisdizioni è composta da una struttura di giudici che operano nel primo grado di giurisdizione, nei nelle Corti di Appello e nelle rispettive Corti di vertice, come nel caso, rispettivamente, del Tribunale Superiore del Lavoro, del Tribunale Superiore Elettorale e del Superiore Tribunale Militare.

3.Segue: principali caratteristiche della legislazione processuale civile brasiliana.

A partire dalla codificazione e unificazione della legislazione processuale civile, tutti e tre i Codici di Procedura Civile — del 1939, del 1973 e del 2015 — hanno ricevuto una forte influenza dalla dottrina italiana, mediante gli studi e le teorie sviluppate dai Professori Giuseppe Chiovenda, Francesco Carnelutti, Enrico Tullio Liebman, Mauro Cappelletti, Andrea Proto Pisani, Michele Taruffo, Remo Caponi e Luigi Paolo Comoglio. Questi giuristi italiani hanno influenzato profondamente anche i grandi Professori e Professoresse brasiliani, quali, tra molti altri eminenti giuristi, Humberto Theodoro Júnior, Cândido Rangel Dinamarco, Kazuo Watanabe, Ovidio Baptista da Silva, José Carlos Barbosa Moreira e Ada Pellegrini Grinover, nonché, più recentemente, Susana Henriques da Costa, Carlos Alberto de Salles, Camilo Zufelato, Lia Carolina Batista Cintra, Renata Christiana Vieira Maia, João Alberto de Almeida, Fernando Gonzaga Jayme, Gláucio Ferreira Maciel Gonçalves, Érico Andrade, Juliana Cordeiro de Faria, Dierle José Coelho Nunes, Edilson Vitorelli, Teresa Arruda Alvim, Luiz Guilherme Marinoni, Antonio do Passo Cabral, Hermes Zaneti Jr., Fredie Didier Jr. e Daniel Mitidiero.

Nel 2015, dopo cinque anni di discussione e approvazione presso il Congresso Nazionale, la comunità giuridica brasiliana ha abrogato la precedente legislazione processuale civile e ha istituito un nuovo Codice di Procedura Civile[4]. Il confronto tra le due legislazioni consente di constatare i progressi e le innovazioni apportate in termini di tecniche processuali e procedimenti. L’opportunità di aggiornare e modernizzare gli strumenti processuali dimostra l’attuale livello evolutivo raggiunto dal diritto processuale civile brasiliano, andando oltre gli istituti classici come la giurisdizione, il giusto processo, l’azione e la difesa, le parti, la prova, la sentenza, il giudicato e l’esecuzione forzata.

Tra le novità introdotte con la nuova legislazione processuale civile si possono evidenziare: 1. la promozione legislativa di una cultura di soluzione consensuale dei conflitti; 2. l’introduzione di tecniche processuali per la tutela dei diritti in situazioni di urgenza o di evidenza; 3. la possibilità di contrattualizzare il processo mediante la stipulazione di accordi processuali; 4. l’istituzione di un sistema di precedenti giudiziari vincolanti. Presentando ciascuna di queste peculiarità, si intende offrire un quadro generale sull’attuale stadio di sviluppo della legislazione processuale civile brasiliana.

Il Codice di Procedura Civile del 2015 consolida la cultura della conciliazione e della mediazione come pilastri fondanti di un sistema orientato alla pacificazione sociale e alla risoluzione consensuale delle controversie[5]. A tal fine, è stato imposto al Magistrato il dovere di promuovere l’autocomposizione, ed è stata istituita l’obbligatorietà dell’udienza di conciliazione o di mediazione all’inizio del processo, salvo che entrambe le parti manifestino espressamente il loro disinteresse. Inoltre, la normativa ha rafforzato l’istituzionalizzazione dei Centri Giudiziari di Soluzione dei Conflitti — CEJUSCs — destinati a rendere effettivo l’uso di metodi autocompositivi, come alternativa più idonea rispetto al procedimento giurisdizionale. Questo orientamento normativo riflette un cambiamento di paradigma, privilegiando soluzioni consensuali che preservano i legami sociali e riducono i costi emotivi, economici e temporali del contenzioso[6].

Nel campo della tutela giurisdizionale differenziata, il Codice di Procedura Civile ha perfezionato i meccanismi volti alla protezione dei diritti che richiedono una risposta urgente o i diritti che si presentano come evidenti[7]. La disciplina della tutela provvisoria è stata sistematizzata in due tipologie: 1. la tutela d’urgenza, che dipende dalla dimostrazione del fumus boni iuris e del periculum in mora, autorizzando il giudice a concedere misure cautelari o anticipatorie; 2. la tutela di evidenza, che può essere concessa indipendentemente dall’urgenza, purché vi sia prova documentale sufficiente e assenza di controversia rilevante sul diritto invocato. Inoltre, sono stati mantenuti i procedimenti speciali come strumenti adeguati per i casi che richiedano un rito proprio, al fine di soddisfare le esigenze di tutela giurisdizionale differenziata in relazione alla natura del diritto sostanziale da proteggere[8].

Un altro perfezionamento riguarda l’autorizzazione legale alla stipula di negozi giuridici processuali, conferendo alle parti la prerogativa di realizzare tali negozi, mediante i quali possono contrattualizzare modifiche al procedimento per adattarlo alle specificità della causa e convenire su oneri, poteri, facoltà e doveri processuali, sia prima che durante il processo[9]. La clausola generale di negoziazione processuale rafforza l’autonomia privata all’interno del processo, ma incontra limiti insormontabili, relativi alla tutela dei principi di uguaglianza, contraddittorio, funzione pubblica del processo e indisponibilità dei diritti. In tali casi, spetterà al giudice esercitare il controllo di validità della negoziazione, al fine di garantire che tali aggiustamenti non compromettano il regolare funzionamento del sistema di giustizia né i diritti fondamentali[10].

Infine, il Codice di Procedura Civile del 2015 ha incorporato in maniera sistematica il regime dei precedenti giudiziari con efficacia vincolante, pienamente adattato al sistema di civil law[11]. Attraverso tale sistema di precedenti, viene imposto ai Tribunali l’obbligo di mantenere una giurisprudenza stabile, integra e coerente, oltre ad attribuire efficacia vincolante a determinate decisioni giudiziarie pronunciate in procedimenti specifici — in particolare dal Supremo Tribunale Federale, dal Superiore Tribunale di Giustizia e dalle Corti di Appello — la cui osservanza è obbligatoria per i giudici di grado inferiore e per quelli dello stesso grado di giurisdizione. L’obiettivo di questo sistema è, anzitutto, fornire tutela giurisdizionale a favore dell’ordinamento giuridico, promuovere l’uniformità dell’interpretazione del diritto, la sicurezza giuridica e l’uguaglianza di trattamento, oltre a contribuire alla razionalizzazione del volume di contenzioso e all’effettività del sistema di giustizia[12].

Gli istituti processuali incorporati dall’attuale Codice di Procedura Civile brasiliano evidenziano il livello avanzato di sviluppo raggiunto dalla scienza processuale in Brasile. Il processo di elaborazione della nuova codificazione, caratterizzato da un ambiente democratico e dalla partecipazione attiva della società civile e della comunità giuridica, ha permesso la costruzione di una legislazione moderna, potenzialmente capace di rispondere alle sfide contemporanee della giurisdizione. Si tratta di un testo normativo che, pur orientato alla ricerca di efficienza, celerità ed effettività del sistema di giustizia, ha preservato e riaffermato i fondamenti classici della tradizione processuale nazionale, armonizzandoli con le esigenze di uno Stato Democratico di Diritto impegnato nell’accesso alla giustizia e nella tutela adeguata dei diritti fondamentali.

4.Competenze giurisdizionali e realtà empirica delle Corti Superiori in Brasile.

Presentate le principali caratteristiche dell’ordinamento giuridico brasiliano e della legislazione processuale civile, appare ora opportuno esporre il ruolo svolto dalle Corti di Giustizia che occupano il vertice della struttura del Potere Giudiziario brasiliano. A tal proposito, è necessario ricordare che il Supremo Tribunale Federale — Corte costituzionale — e il Superiore Tribunale di Giustizia — Corte infracostituzionale — hanno competenze giurisdizionali e attribuzioni molto diverse, svolgendo ruoli e funzioni distinte, sebbene complementari.

Il Supremo Tribunale Federale rappresenta il massimo grado del Potere Giudiziario brasiliano ed esercita funzioni proprie di una Corte Costituzionale. È composto da 11 (undici) Ministri nominati dal Presidente della Repubblica e approvati dal Senato Federale. Tra le varie competenze di natura originaria e di natura impugnatori, il Supremo Tribunale Federale ha la prerogativa di giudicare la validità e la costituzionalità delle leggi, così come di correggere i casi concreti tramite il ricorso straordinario per violazione della Costituzione, oltre ad altri strumenti di difesa dell’ordine costituzionale.

Secondo i dati ufficiali[13], nel 2024 il Supremo Tribunale Federale ha prodotto oltre 114.000 (centoquattordicimila) decisioni, di cui 92.805 (novantaduemila ottocentocinque) decisioni monocratiche e 21.436 (ventunomila quattrocentotrentasei) decisioni collegiali. Nello stesso periodo, la Corte Costituzionale ha ricevuto 80.812 (ottantamila ottocentododici) processi, di cui 26.000 (ventiseimila) relativi ad azioni di competenza originaria e 54.000 (cinquantquattromila) ricorsi, segnalando un cambiamento nella composizione del carico pendente, con una riduzione del numero dei ricorsi e un aumento significativo del volume di azioni originarie. Al termine dell’anno giudiziario 2024, il Supremo Tribunale Federale ha registrato 20.355 (ventimilatrecentocinquantacinque) processi in corso, il numero più basso degli ultimi trent’anni, rappresentando una riduzione del 15% (quindici per cento) rispetto ai numeri processuali dell’anno 2023.

Il Superiore Tribunale di Giustizia, a sua volta, costituisce l’organo massimo della Giustizia Ordinaria e della Giustizia Federale, responsabile dell’uniformazione dell’interpretazione della legislazione federale. Questa Corte è composta da 33 (trentatré) Ministri provenienti dalla Magistratura, dal Ministero Pubblico e dall’Avvocatura, nominati dal Presidente della Repubblica previa approvazione del Senato. Il Superiore Tribunale di Giustizia è competente per il giudizio di azioni di competenza originaria, così come dei ricorsi speciali, proposti nei casi concreti trattati presso i gradi giurisdizionali inferiori.

Pur non essendo espressamente prevista dalla Costituzione, la funzione di uniformare il diritto si evince dalle competenze impugnatori attribuite al Superiore Tribunale di Giustizia, che prevedono, come presupposti di ammissibilità del ricorso speciale, la contrarietà o la negazione di vigore a trattati o leggi federali, nonché l’esistenza di interpretazioni divergenti tra i diversi Corti di Appello. In altri termini, attribuendo al Superiore Tribunale di Giustizia la competenza impugnatori per analizzare le violazioni della legge federale e per determinare la giusta interpretazione delle norme, la Costituzione conferisce a tale Corte il dovere di uniformare il diritto infracostituzionale.

Nel 2024, secondo quanto ufficialmente comunicato[14], il Superiore Tribunale di Giustizia ha registrato un’intensa attività giurisdizionale, con la ricezione, distribuzione e registrazione di oltre 500.000 (cinquecentomila) processi. In totale, sono stati giudicati 493.164 (quattrocentonovantatremilacentosessantaquattro) processi, cifra che sale a 677.225 (seicentosettantasettemiladuecentoventicinque) decisioni considerando anche i cosiddetti ricorsi interni a quel grado di giurisdizione. Il numero di processi definiti nel periodo ha raggiunto 457.475 (quattrocentocinquantasettemilaquattrocentosettantacinque), riflettendo oggettivamente l’elevato carico di lavoro affrontato dalla Corte incaricata dell’uniformazione della legislazione federale infracostituzionale.

Infine, è importante sottolineare il ruolo del Consiglio Nazionale di Giustizia nel sistema giudiziario brasiliano. Il Consiglio Nazionale di Giustizia, istituito con l’Emendamento Costituzionale n. 45 del 30 dicembre 2004, si configura come organo di controllo esterno del Potere Giudiziario, dotato di competenze amministrative, finanziarie e correttive che non si confondono con la funzione giurisdizionale dei Tribunali. Tra le sue attribuzioni costituzionali, si evidenziano: 1. il controllo dell’attività amministrativa e finanziaria di tutti gli organi del Potere Giudiziario, nonché la vigilanza sull’adempimento dei doveri funzionali da parte dei magistrati; 2. la funzione correttiva, ricevendo reclami contro membri o organi del sistema giudiziario, inclusi i servizi ausiliari, le cancellerie e i registri pubblici; 3. la possibilità di rappresentare al Ministero Pubblico in caso di reato contro la pubblica amministrazione o abuso di autorità; 4. la redazione di relazioni statistiche sulle prestazioni giurisdizionali per unità federativa e la produzione di una relazione annuale sulla situazione numerica del sistema giudiziario. Queste competenze e attribuzioni consolidano il Consiglio Nazionale di Giustizia come istituzione essenziale per il rafforzamento dell’autonomia, dell’efficienza e dell’integrità del Potere Giudiziario brasiliano.

5.Accesso alla giustizia nell’ordinamento giuridico brasiliano.

L’accesso alla giustizia rappresenta un supra-diritto, nella misura in cui, non costituendo un fine in sé, garantisce l’esistenza e il funzionamento di un sistema statale di produzione di giustizia, capace di rendere effettivi tutti gli altri diritti garantiti dall’ordinamento giuridico. Si tratta del diritto fondamentale per eccellenza, poiché l’assenza di un sistema di giustizia comporta lo svuotamento dell’efficacia degli altri diritti, i quali non potrebbero essere effettivamente garantiti né esercitati[15].

In questa prospettiva, l’accesso alla giustizia presuppone non solo la possibilità formale di adire il Potere Giudiziario mediante la proposizione di un’azione, ma anche la garanzia che tale sistema di produzione della giustizia sia accessibile a tutti, indipendentemente dalla condizione sociale o economica, e che produca risultati socialmente e individualmente giusti. L’accesso alla giustizia rappresenta, pertanto, un presupposto della giustizia sociale e della democrazia, poiché è attraverso la tutela giurisdizionale prestata dallo Stato che i diritti violati o minacciati di violazione possono operare nel mondo della vita, uscendo dal campo della mera astrazione e della retorica[16].

Proprio per questa ragione, l’accesso alla giustizia può essere compreso nella sua duplice dimensione, sia come garanzia, sia come diritto: 1. si tratta innanzitutto di una garanzia perché racchiude un nucleo minimo di protezione, espresso nella formula del giusto processo, destinata a regolamentare l’ambiente processuale e a impedire che la dignità della persona umana venga violata nel corso del procedimento; 2. si tratta altresì di un diritto perché l’individuo può esigere dallo Stato la creazione e l’applicazione di strumenti adeguati per richiedere la tutela degli altri diritti riconosciuti dall’ordinamento giuridico, così come può esigere che lo Stato esegua, con la forza necessaria, le obbligazioni ingiustificatamente inadempiute.

Nonostante la sua indiscutibile importanza, il diritto di accesso alla giustizia si configura come un servizio pubblico scarso[17], non disponibile a tutti i cittadini e fruito, di norma, solo previo pagamento di tasse processuali. Perciò, ideare forme socialmente giuste e democraticamente corrette di distribuzione di questa preziosa risorsa giuridica, specialmente in una società profondamente diseguale come quella brasiliana[18], si presenta come un obiettivo prioritario e un compito di massima importanza.

Nel contesto brasiliano, l’ordinamento giuridico prevede molteplici strumenti normativi e istituzionali volti ad ampliare l’accesso alla giustizia. Tra tali meccanismi si possono evidenziare: 1. l’istituzione dei Tribunali per le cause minori civili e penali, concepiti per promuovere una giustizia rapida, informale e accessibile, mediante procedure semplificate e la promozione dell’autocomposizione, destinati alle cause di modesto valore economico, specialmente di natura consumeristica; 2. la valorizzazione della giustizia consensuale attraverso l’istituzionalizzazione delle tecniche di mediazione e conciliazione, rafforzando il dovere statale di promuovere metodi autocompositivi come strumenti di pacificazione sociale; 3. la garanzia del gratuito patrocinio per le persone che dimostrino di trovarsi in stato di povertà, come vettore essenziale di democratizzazione dell’utilizzo del processo e dell’accesso alla giustizia; 4. l’attività della Difensoria Pubblica, istituzione costituzionalmente incaricata di prestare assistenza legale integrale e gratuita alle persone povere; 5. il diritto d’azione e il diritto di petizione, previsti come diritti fondamentali, che assicurano, in modo ampio, a chiunque la possibilità di sollecitare l’intervento del Potere Giudiziario per proteggersi da qualsiasi minaccia o lesione concreta a un diritto. Questo complesso di strumenti configura non solo garanzie formali, ma veri e propri dispositivi di implementazione dello Stato Democratico di Diritto, la cui legittimità politica dipende in larga misura dalla concretizzazione egualitaria e universale del diritto fondamentale di accesso alla giustizia.

6.Segue: presunta neutralità delle tecniche processuali e le scelte della comunità giuridica brasiliana in relazione all’accesso al Superiore Tribunale di Giustizia.

Le istituzioni giudiziarie che compongono e strutturano il sistema di giustizia, così come gli istituti giuridici e i diritti previsti nelle codificazioni e negli statuti, oltre alle tecniche processuali e alle forme di tutela giurisdizionale, nonché le decisioni giudiziarie pronunciate dai giudici e dai Tribunali, non sono elementi asettici o naturali, casualmente trovati allo stato grezzo in natura. Al contrario, tutti questi elementi sono costruzioni sociali elaborate da una comunità giuridica, inserita in un determinato contesto storico e politico, con l’obiettivo di raggiungere valori considerati importanti in quel preciso momento. Pertanto, variazioni in una qualsiasi di queste circostanze — come, per esempio, i cambiamenti nella composizione soggettiva di tale comunità, le trasformazioni del contesto storico, politico o economico, le modifiche derivanti dal trascorrere del tempo e, soprattutto, il mutamento dei valori rilevanti — sono sufficienti a determinare alterazioni nel sistema di giustizia e nelle modalità di accesso ad esso.

Operare delle scelte in merito alle forme di tutela giurisdizionale e alle tecniche processuali implica stabilire quali valori si intende preservare o promuovere all’interno del sistema di giustizia: l’effettività della giurisdizione oppure la massima garanzia dei diritti; la ragionevole durata del processo oppure la soluzione adeguata e personalizzata dei conflitti; l’accesso egualitario alla giustizia oppure l’assoluta imparzialità della giurisdizione; l’uniformità dell’interpretazione del diritto oppure la sicurezza giuridica e l’eguaglianza di trattamento tra i cittadini. In altre parole, significa riconoscere che il diritto processuale civile non è neutrale, ma storicamente e politicamente condizionato[19].

Nell’ambito giuridico, tali variabili non si comportano in modo binario e non rappresentano mai una scelta di “tutto o niente”. Si tratta, in verità, di concessioni reciproche, realizzate in seno a un confuso groviglio di valori, obiettivi ed aspettative sul funzionamento del sistema di giustizia. Queste scelte assiologiche, per quanto difficili, sono inevitabili, e tutte le comunità giuridiche sono soggette all’imperatività di compierle a favore dei rispettivi ordinamenti giuridici. Le scelte compiute in merito alle tecniche processuali e alle forme di tutela giurisdizionale — che siano esse buone o cattive, adeguate o superflue — definiscono la qualificazione di quell’ordinamento giuridico, se esso sia giusto o ingiusto, accessibile o restrittivo, protettivo o indifferente rispetto ai diritti.

Allo stesso modo, le modalità di accesso alla giustizia e alle Corti Superiori, così come i tipi di tutela giurisdizionale che le istituzioni giudiziarie possono offrire, sono anch’essi il risultato di una scelta compiuta da quella comunità giuridica, in quel determinato momento, al fine di promuovere obiettivi specifici: talora la giustizia del caso concreto, attraverso la formazione del giudicato; talora la giustizia per l’ordinamento giuridico, mediante l’uniformità dell’interpretazione della legge.

Stabilita tale premessa, è necessario fare un passo indietro e riflettere: in una società segnata da profonde disuguaglianze sociali, da un elevato tasso di violazioni dei diritti e, di conseguenza, da una forte litigiosità, sommata a un sistema di giustizia ancora lento e congestionato da milioni di processi e ricorsi — basti ricordare, a titolo illustrativo, che il Superiore Tribunale di Giustizia, nell’anno 2024, ha prodotto 677.225 (seicentosettantasettemiladuecentoventicinque) decisioni —, diventa imperioso riconoscere l’esistenza di una molteplicità di scelte circa il modello e le tecniche processuali di accesso alle Corti Superiori.

La comunità giuridica brasiliana ha operato le proprie scelte, introducendo un filtro di rilevanza per l’ammissibilità del ricorso speciale. Nell’anno 2022, tramite il Congresso Nazionale, è stata approvata una Riforma Costituzionale che ha introdotto, nell’ambito del giudizio di ammissibilità del ricorso speciale, il requisito della “rilevanza delle questioni di diritto federale infracostituzionale”. In termini pratici, si può affermare che, affinché il ricorso speciale sia ammesso, sarà necessario dimostrare l’esistenza di questioni rilevanti dal punto di vista economico, politico, sociale o giuridico che superino gli interessi soggettivi del processo.

Tuttavia, la definizione di cosa sia “rilevante” risulta estremamente complessa e variabile. La determinazione del criterio di rilevanza può oscillare tra parametri oggettivi — come quelli che non lasciano alcun margine di interpretazione perché già previsti espressamente dalla normativa — e parametri soggettivi — che, invece, autorizzano un altissimo grado di interpretazione e di concretizzazione, esigendo dal giudice un apprezzamento discrezionale su fattori di ordine giuridico, politico, sociale o economico. Questioni come il valore economico della causa, la natura del diritto in discussione, o la stessa rilevanza sociale della controversia, diventano variabili determinanti — ma non sempre chiare o adeguatamente giustificate — per la verifica dell’ammissibilità del ricorso. Si autorizza, così, di conseguenza, un elevato grado di discrezionalità giudiziaria nella definizione di ciò che possa configurare, nella visione del Superiore Tribunale di Giustizia, la rilevanza della questione di diritto federale infracostituzionale.

La Riforma Costituzionale n. 125, del 14 luglio 2022, ha modificato l’articolo 105 della Costituzione Federale per istituire, nel ricorso speciale, il requisito della rilevanza delle questioni di diritto federale infracostituzionale, nei seguenti termini:

Art. 105. Compete ao Superior Tribunal de Justiça: […] III – julgar, em recurso especial, as causas decididas, em única ou última instância, pelos Tribunais Regionais Federais ou pelos tribunais dos Estados, do Distrito Federal e Territórios, quando a decisão recorrida: […] §2º No recurso especial, o recorrente deve demonstrar a relevância das questões de direito federal infraconstitucional discutidas no caso, nos termos da lei, a fim de que a admissão do recurso seja examinada pelo Tribunal, o qual somente pode dele não conhecer com base nesse motivo pela manifestação de 2/3 (dois terços) dos membros do órgão competente para o julgamento. §3º Haverá a relevância de que trata o §2º deste artigo nos seguintes casos: I – ações penais; II – ações de improbidade administrativa; III – ações cujo valor da causa ultrapasse 500 (quinhentos) salários mínimos; IV – ações que possam gerar inelegibilidade; V – hipóteses em que o acórdão recorrido contrariar jurisprudência dominante do Superior Tribunal de Justiça; VI – outras hipóteses previstas em lei.

È opportuno ricordare che l’istituto processuale della “rilevanza della questione federale” ha radici storiche nel diritto brasiliano, essendo già stato in passato uno dei requisiti per l’ammissibilità del ricorso straordinario dinanzi al Supremo Tribunale Federale, nonché utilizzato come strumento di gestione del carico processuale e di compatibilità delle funzioni esercitate dal Supremo Tribunale Federale, possedendo, peraltro, una natura politica[20].

L’introduzione di filtri ai ricorsi destinati alle Corti Superiori non rappresenta, del resto, una novità propriamente detta nell’ordinamento giuridico brasiliano. Oltre al suo carattere storico, esistono altri istituti giuridici simili, istituiti con la finalità di permettere che tali organi giurisdizionali possano dedicarsi maggiormente alla corretta interpretazione del diritto piuttosto che alla realizzazione della giustizia del caso concreto. Si segnala, in tal senso, l’istituzione del requisito della “ripercussione generale” per il ricorso straordinario, proposto dinanzi al Supremo Tribunale Federale[21], e del requisito della “trascendenza” per il ricorso di revisione, proposto dinanzi al Tribunale Superiore del Lavoro[22].

Nell’attualità, la “rilevanza delle questioni di diritto federale infracostituzionale” alimenta discussioni dottrinali e istituzionali, che considerano l’istituto come uno strumento volto a contenere la crisi di lentezza nel giudizio dei ricorsi speciali, nonché a permettere che il Superiore Tribunale di Giustizia possa svolgere in via esclusiva la funzione di uniformare l’interpretazione della legislazione federale attraverso l’emanazione di precedenti giurisprudenziali[23].

Quanto all’esigenza del requisito della rilevanza della questione federale, lo stesso Superiore Tribunale di Giustizia ha approvato l’Enunciato Amministrativo n. 08, la cui redazione è la seguente: “L’indicazione, nel ricorso speciale, dei fondamenti di rilevanza della questione di diritto federale infracostituzionale sarà richiesta solo nei ricorsi proposti contro sentenze pubblicate dopo la data di entrata in vigore della legge regolamentare prevista dall’articolo 105, paragrafo 2°, della Costituzione Federale”. Pertanto, l’efficacia della suddetta riforma costituzionale risulta ancora attualmente subordinata all’emanazione della normativa regolamentare che ne autorizzi la piena applicazione ai ricorsi speciali proposti dinanzi a quella Corte Superiore.

7.Virtù e vizi dei filtri di impugnazione presso le Corti Superiori.

Da un lato, è ragionevole ripensare l’accesso alle Corti Superiori, considerando il contesto brasiliano. Questo perché l’architettura del Potere Giudiziario è costruita a partire dalla gerarchia esistente tra i livelli giurisdizionali e dalla ripartizione delle funzioni interpretative relative ai fatti e al diritto. Inoltre, l’accesso massiccio — benché non necessariamente eccessivo — al Superiore Tribunale di Giustizia rappresenta una delle molteplici cause che impediscono la definizione dei giudizi in tempi ragionevoli. Non è quindi irragionevole sostenere la creazione di filtri di accesso al Superiore Tribunale di Giustizia[24], affinché esso possa adempiere al proprio ruolo di Corte di Precedenti e dedicarsi all’uniformazione dell’interpretazione delle questioni di diritto federale[25].

D’altro canto, tale giustificata restrizione non può impedire al Superiore Tribunale di Giustizia di assolvere al compito altrettanto rilevante di Tribunale della Cittadinanza[26], funzione che si realizza nella tutela adeguata dei diritti e dei fatti privi di rilevanza economica, in particolare quelli dei litiganti economicamente vulnerabili, nell’esercizio legittimo della tutela giurisdizionale delle libertà[27]. L’introduzione di filtri di impugnazione non può, inoltre, limitare la capacità istituzionale attribuita al Superiore Tribunale di Giustizia di proteggere i diritti e, di conseguenza, di promuovere una trasformazione positiva della realtà, soprattutto a favore dell’eradicazione della povertà e della marginalizzazione e della riduzione delle disuguaglianze sociali.

Occorre altresì segnalare che l’introduzione specifica ed esplicita di filtri di impugnazione di natura economica può generare impatti significativi sulla protezione dei diritti sociali fondamentali delle persone povere, in particolare quando viene richiesta la dimostrazione del requisito della rilevanza economica della causa. Questa tecnica processuale restrittiva, complicando ulteriormente il sistema processuale, rischia di aggravare le disuguaglianze di accesso alla giustizia, rafforzando le barriere che i litiganti occasionali in condizioni di vulnerabilità già normalmente affrontano[28]. L’imposizione di tali ostacoli procedurali potrebbe inoltre limitare la capacità dell’istituzione giudiziaria di proteggere i diritti e, più specificamente, ritardare la realizzazione del progetto costituzionale di giustizia sociale.

È ragionevole supporre che l’imposizione di filtri di impugnazione che richiedano la prova della rilevanza economica nel giudizio di ammissibilità del ricorso speciale riconfigurerà la capacità istituzionale del Superiore Tribunale di Giustizia in due dimensioni: 1. provocherà il consumo integrale delle risorse — economici, temporali, umane, scientifiche e tecnologiche — nell’offrire tutela giurisdizionale ai diritti vantati dai litiganti abituali; 2. comporterà una restrizione della capacità del Superiore Tribunale di Giustizia di offrire, attraverso i precedenti giudiziari, tutela giurisdizionale ai diritti sociali dei litiganti occasionali economicamente svantaggiati.

Questi effetti derivano dal fatto che i diritti sociali rivendicati dai litiganti occasionali in condizioni di povertà generalmente non raggiungono, in termini economici, la soglia della rilevanza presunta di 500 (cinquecento) salari minimi stabilita dalla Costituzione. Tale imposizione comporterà, in pratica, una restrizione tecnica dell’accesso alla giustizia per mancato soddisfacimento del requisito di ammissibilità del ricorso. Inoltre, i filtri di impugnazione conferiscono al Superiore Tribunale di Giustizia una reale discrezionalità giudiziaria nell’analisi dei requisiti necessari alla prova della rilevanza economica, il che può determinare la formazione di precedenti giudiziari insensibili ai diritti sociali, malgrado l’obbligo costituzionale di promuovere la giustizia sociale.

Questa discrezionalità giudiziaria si manifesta perché la presenza di filtri economici consente di effettuare scelte istituzionali in due momenti distinti: 1. in un primo momento, il Superiore Tribunale di Giustizia sceglie, tra le varie materie sottoposte alla Corte, in base ai propri interessi come istituzione giudiziaria, quali tipi di diritti esaminare, potendo valutare con ampio margine di discrezionalità la sussistenza dei requisiti di ammissibilità del ricorso speciale[29]; 2. in un secondo momento, il Superiore Tribunale di Giustizia sceglie, tra le molteplici opzioni interpretative possibili, quale significato semantico attribuire a quel diritto sociale fondamentale — vale a dire, quale sarà la portata protettiva e garantista di tale diritto —, conferendo senso e contenuto giuridico a quel testo normativo attraverso la formazione di un precedente giudiziario vincolante[30].

8.Capacità istituzionale del Superiore Tribunale di Giustizia e funzione nomofilattica mediante i precedenti giudiziari.

La Costituzione della Repubblica Federativa del Brasile conferisce un insieme di competenze relativamente esteso ed esaustivo al Superiore Tribunale di Giustizia, sia in relazione alle sue competenze originarie[31], sia in relazione alle competenze in sede di impugnazione[32]. Tale Corte di Giustizia è competente a processare e giudicare cause e ricorsi aventi ad oggetto questioni civili e penali riguardanti il diritto infracostituzionale che non rientrano nelle competenze delle giurisdizioni speciali.

In ragione della funzione attribuita al Superiore Tribunale di Giustizia di uniformare il diritto infracostituzionale, il catalogo delle competenze di tale Corte è stato ampliato al fine di permettere l’aggregazione di ricorsi speciali ripetitivi e, a partire da tale aggregazione, realizzare giudizi paradigmatici con la produzione di vere e proprie tesi giuridiche che fungono da orientamento interpretativo per le altre istanze giurisdizionali. Inizialmente, quando questa tecnica processuale fu istituita, tali decisioni possedevano soltanto efficacia persuasiva[33], acquisendo successivamente efficacia vincolante[34].

Si constata, pertanto, che tale evoluzione normativa relativa alle competenze attribuite al Superiore Tribunale di Giustizia comporta, conseguentemente, una espansione della sua capacità istituzionale. Ciò si verifica per la semplice e deduttiva ragione che, mediante la creazione della tecnica processuale di aggregazione dei ricorsi e l’autorizzazione all’emanazione di precedenti giudiziari di osservanza obbligatoria, con efficacia vincolante, il catalogo delle competenze di tale Corte di Giustizia si espande naturalmente: da un modello più restrittivo di attività giurisdizionale, limitata al giudizio del caso concreto e alla formazione del giudicato, si passa a un modello più ampio, in cui l’istituzione giudiziaria può anche tutelare l’ordinamento giuridico stesso mediante l’emanazione di precedenti vincolanti[35].

Questa espansione della capacità istituzionale, derivante dal conferimento di nuove competenze al Superiore Tribunale di Giustizia, si accompagna alla creazione e all’utilizzo di nuove tecniche processuali e autorizza la produzione di risultati altamente specializzati, dimostrando come il precedente giudiziario comporti l’amplificazione della capacità istituzionale. In altri termini, la Corte di Giustizia si avvale di nuovi strumenti e dispositivi per produrre decisioni dal carattere espansivo, applicabili obbligatoriamente a tutto l’ordinamento giuridico e vincolanti per tutti i magistrati[36].

Tuttavia, l’introduzione di filtri di impugnazione economici per l’ammissibilità del ricorso speciale destinato al Superiore Tribunale di Giustizia promuove una reale restrizione della capacità istituzionale di tale Corte, limitandola al giudizio di cause che superino il valore di 500 (cinquecento) salari minimi[37]. In tal modo, vengono esclusi, aprioristicamente, tutti quei ricorsi che non presentano rilevanza economica di per sé, come ad esempio quelli relativi ai diritti della personalità, ai diritti di famiglia, ai diritti del consumatore e persino ai diritti patrimoniali delle persone economicamente svantaggiate.

Tale limitazione impone inoltre una severa restrizione alla capacità istituzionale del Superiore Tribunale di Giustizia di tutelare adeguatamente i diritti sociali fondamentali delle persone povere. Questa tecnica processuale restrittiva, complicando ulteriormente il sistema processuale, aggrava le disuguaglianze di accesso alla giustizia, rafforzando le barriere che i litiganti occasionali in condizioni di vulnerabilità già abitualmente affrontano. L’imposizione di tali ostacoli procedurali riduce la capacità dell’istituzione giudiziaria di proteggere i diritti e, più specificamente, ritarda la realizzazione del progetto di giustizia sociale.

Si constata, pertanto, che nonostante l’obbligo costituzionale di consolidare ed espandere il progetto di giustizia sociale, i diritti sociali fondamentali rimangono dipendenti dalle scelte istituzionali effettuate dal Superiore Tribunale di Giustizia nell’esercizio della propria capacità istituzionale, sia nella selezione dei temi da trattare per la formazione di precedenti giudiziari, sia nell’attribuzione di significato al diritto sociale fondamentale.

9.Tutela giurisdizionale dei diritti sociali da parte del Superiore Tribunale di Giustizia.

L’introduzione di filtri di impugnazione di natura economica non produce gli stessi effetti su tutte le categorie di diritti. Vi sono diritti che, per loro stessa natura, non sono in grado di generare una rilevanza economica sufficiente a consentire l’ammissibilità del ricorso speciale presso il Superiore Tribunale di Giustizia. Per questa ragione, l’imposizione di tale barriera può avere un impatto sulla protezione dei diritti sociali fondamentali delle persone povere, specialmente quando viene richiesta la prova del requisito della rilevanza economica della causa. Ciò perché i diritti sociali dei litiganti poveri, di norma, non possiedono una rilevanza economica tale da superare la presunzione costituzionale dei cinquecento salari minimi. Il filtro di impugnazione si tradurrà, nella pratica, in una restrizione dell’accesso alla giustizia per mancato rispetto del requisito di ammissibilità del ricorso.

È importante sottolineare che la Costituzione della Repubblica Federativa del Brasile ha istituito, in diversi dispositivi normativi, un vero e proprio “progetto costituzionale di giustizia sociale”, con l’obiettivo di concretizzare i diritti sociali fondamentali — come la salute, l’istruzione, l’abitazione, la previdenza sociale e il consumo — nonché promuovere la dignità della persona umana, eradicare la povertà e ridurre le disuguaglianze sociali[38]. L’intento del progetto di giustizia è quello di stabilire una relazione diretta di proporzionalità: quanto più i diritti sociali sono garantiti e attuati, tanto più si riduce la povertà, si eliminano le disuguaglianze sociali e si promuove la dignità umana, trasformando la realtà socio-economica e ampliando l’accesso pieno alla cittadinanza.

Anche il Superiore Tribunale di Giustizia è costituzionalmente obbligato a contribuire all’attuazione di questo progetto di giustizia sociale. I precedenti giudiziari prodotti da tale Corte non solo svolgono la funzione di contribuire a una giusta interpretazione delle questioni di diritto federale infracostituzionale, riducendo l’incertezza sul contenuto del diritto, ma servono anche a promuovere i valori che fondano la Repubblica Federativa del Brasile. In altri termini, i precedenti giudiziari, oltre alla loro funzione normativa, sono dotati di funzionalità, capacità ed efficacia per trasformare la realtà sociale della società brasiliana, contribuendo in modo decisivo alla realizzazione del progetto costituzionale di giustizia sociale sancito dalla Costituzione.

Si constata, pertanto, che il progressivo conferimento di competenze per realizzare giudizi aggregati e, successivamente, per emanare precedenti giudiziari vincolanti rappresenta un’amplificazione dell’azione del Superiore Tribunale di Giustizia, con l’estensione dei limiti della sua capacità istituzionale. Tale espansione delle competenze non riguarda solo la funzione di uniformare l’interpretazione delle leggi federali, mediante l’elaborazione di tesi giuridiche e l’esercizio della nomofilachia, ma si traduce anche in un aumento del potere trasformativo che il Superiore Tribunale di Giustizia detiene per, tramite i precedenti vincolanti, modificare il mondo della vita e la realtà sociale, tutelando i diritti in modo adeguato[39].

Va sottolineato, a tale riguardo, che i diritti sociali fondamentali, sebbene siano ampiamente giustiziabili, dipendono dall’intervento giudiziario per la loro realizzazione. Infatti, pur essendo espressamente previsti dalla Costituzione, i diritti sociali fondamentali non si realizzano necessariamente in modo autonomo nella realtà concreta[40]. Al contrario, in molte situazioni e contesti, tali diritti necessitano dell’intervento del sistema di giustizia per essere effettivamente attuati[41].

10.Considerazioni finali

Il Brasile è un paese di dimensioni continentali, la cui natura vasta, esuberante e straordinariamente fertile compone un quadro di ricchezze naturali incomparabili. La sua popolazione, numerosa e poliedrica, è portatrice di una cultura vibrante, segnata dalla pluralità di origini, tradizioni ed espressioni, e mantiene uno spirito collettivo riconosciuto per la sua forza, resilienza e capacità innovativa. Si tratta di una società che, nonostante le numerose avversità, si reinventa costantemente, producendo arte, cultura, scienza e pensiero critico, rendendo evidente la potenza creativa che pulsa nel cuore dell’America Latina, nel Brasile.

Tuttavia, permangono sfide strutturali innegabili, derivanti dalla povertà e dalle disuguaglianze sociali che ancora attraversano il tessuto sociale brasiliano. Queste condizioni generano un ambiente di frequente violazione dei diritti, aggravato da una cultura del contenzioso alimentata da un mercato economico orientato secondo una perversa logica capitalistica. In questo scenario, la convivenza tra litiganti abituali, che occupano sistematicamente il sistema giudiziario, e litiganti occasionali, più vulnerabili e svantaggiati, contribuisce a mantenere il Potere Giudiziario sovraccarico di tassi cronici di litigiosità. È in questo contrasto, tra la ricchezza culturale e i vincoli sociali, che il sistema di giustizia si vede sfidato a compiere il proprio ruolo costituzionale di attuazione dei diritti, superando non solo le barriere economiche, ma anche le disuguaglianze strutturali che ostacolano il pieno accesso alla giustizia.

È certo che l’elevato numero di cause impedisce ai giudici di primo grado di disporre del tempo sufficiente per decidere in modo adeguato, così come l’enorme quantità di ricorsi impedisce ai giudici delle Corti Superiori di dedicare tempo per produrre decisioni critiche, ben motivate e capaci di costruire precedenti giurisprudenziali che possano realmente fungere da paradigmi interpretativi. Per questa ragione, l’introduzione di un filtro al ricorso speciale trova giustificazione nella riduzione del numero di cause presso la Corte, restringendo, da un latto, l’accesso alla giustizia ma garantendo, d’altra parte, che la Corte possa adempiere alla propria funzione nomofilattica.

Tuttavia, l’introduzione di tale filtro non dovrebbe pregiudicare la tutela di quei diritti che, pur privi di rilevanza economica, possiedono un’importanza pratica significativa nella vita delle persone, soprattutto quando si tratta dei diritti sociali dei poveri. È necessario riconoscere, pertanto, che il Potere Giudiziario rappresenta l’istituzione più adeguata e ottimizzata per la tutela dei diritti di natura sociale. La realizzazione dei diritti sociali fondamentali, sebbene sia ammessa la possibilità di giurisdizionalizzazione, non prescinde dall’azione attiva e qualificata del Potere Giudiziario per garantirne la concreta realizzazione.

Il Potere Giudiziario, nell’esercizio della propria funzione di garantire l’effettiva realizzazione dei diritti sociali fondamentali, non può essere visto solamente come un’istanza passiva, formalista o conservatrice per la risoluzione dei conflitti, ma deve essere inteso come un’istanza essenziale nella promozione della giustizia sociale e nell’affermazione dei diritti, imponendo la realizzazione dei diritti sociali fondamentali ed espandendo l’ambito di protezione. La consolidazione del progetto di giustizia costituzionale, accompagnata dalla perenne implementazione dei diritti sociali fondamentali, dipende dalla continua azione giurisdizionale, che garantisca non solo il riconoscimento di tali diritti, ma la loro piena e concreta attuazione.

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[1] Questo articolo è il risultato di un intervento, con adattamenti e aggiornamenti, presentato nel seminario “Le Corti Superiori nell’ordinamento brasiliano e i filtri di accesso alla giustizia”, gentilmente organizzato dalla Professoressa Roberta Tiscini, con la partecipazione dei Professori Andrea Panzarola e Bruno Sassani, il 19 giugno 2025, presso l’Istituto di Diritto Processuale Civile dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza.

[2] Come chiariscono John Henry Merryman e Rogelio Pérez-Perdomo, nel caratterizzare la tradizione di civil law come inserita nella matrice romano-canonica: “These three subtraditions within the civil law tradition — Roman civil law, canon law, and commercial law — are the principal historical sources of the concepts, institutions, and procedures of most of the private law and procedural law, and much of the criminal law of modern civil law systems. In modern form, as affected by revolutionary law and legal science (described in the text few chapters), they are embodied in the five basic codes typically found in a civil law jurisdiction: the civil code, the commercial code, the code of civil procedure, the penal code, and the code criminal procedure.” MERRYMAN, John Henry; PÉREZ-PERDOMO, Rogelio. The Civil Law Tradition: An Introduction to the Legal Systems of Europe and Latin America. 4. ed. Stanford: Stanford University Press, 2019, p. 14.

[3] Per un’analisi approfondita sul tema dell’organizzazione e della divisione del Potere Giudiziario brasiliano, si veda: SILVA, José Afonso da. Curso de direito constitucional positivo. 46. ed. Salvador: Juspodivm; São Paulo: Malheiros, 2025, p. 562-566.

[4] L’attuale Codice di Processo Civile può essere consultato al seguente sito elettronico: https://www.planalto.gov.br/ccivil_03/_ato2015-2018/2015/lei/l13105.htm. Accesso effettuato il 10 lug. 2025.

[5] Sulla priorità legale per la consolidazione della cultura consensuale, si vedano le seguenti disposizioni dell’attuale Codice di Processo Civile:

Art. 3º Não se excluirá da apreciação jurisdicional ameaça ou lesão a direito. […] §2º O Estado promoverá, sempre que possível, a solução consensual dos conflitos. §3º A conciliação, a mediação e outros métodos de solução consensual de conflitos deverão ser estimulados por juízes, advogados, defensores públicos e membros do Ministério Público, inclusive no curso do processo judicial.

Art. 139. O juiz dirigirá o processo conforme as disposições deste Código, incumbindo-lhe: […] V – promover, a qualquer tempo, a autocomposição, preferencialmente com auxílio de conciliadores e mediadores judiciais;

Art. 165. Os tribunais criarão centros judiciários de solução consensual de conflitos, responsáveis pela realização de sessões e audiências de conciliação e mediação e pelo desenvolvimento de programas destinados a auxiliar, orientar e estimular a autocomposição. §1º A composição e a organização dos centros serão definidas pelo respectivo tribunal, observadas as normas do Conselho Nacional de Justiça. §2º O conciliador, que atuará preferencialmente nos casos em que não houver vínculo anterior entre as partes, poderá sugerir soluções para o litígio, sendo vedada a utilização de qualquer tipo de constrangimento ou intimidação para que as partes conciliem. §3º O mediador, que atuará preferencialmente nos casos em que houver vínculo anterior entre as partes, auxiliará aos interessados a compreender as questões e os interesses em conflito, de modo que eles possam, pelo restabelecimento da comunicação, identificar, por si próprios, soluções consensuais que gerem benefícios mútuos.

Art. 166. A conciliação e a mediação são informadas pelos princípios da independência, da imparcialidade, da autonomia da vontade, da confidencialidade, da oralidade, da informalidade e da decisão informada. §1º A confidencialidade estende-se a todas as informações produzidas no curso do procedimento, cujo teor não poderá ser utilizado para fim diverso daquele previsto por expressa deliberação das partes. §2º Em razão do dever de sigilo, inerente às suas funções, o conciliador e o mediador, assim como os membros de suas equipes, não poderão divulgar ou depor acerca de fatos ou elementos oriundos da conciliação ou da mediação. §3º Admite-se a aplicação de técnicas negociais, com o objetivo de proporcionar ambiente favorável à autocomposição. §4º A mediação e a conciliação serão regidas conforme a livre autonomia dos interessados, inclusive no que diz respeito à definição das regras procedimentais.

Art. 334. Se a petição inicial preencher os requisitos essenciais e não for o caso de improcedência liminar do pedido, o juiz designará audiência de conciliação ou de mediação com antecedência mínima de 30 (trinta) dias, devendo ser citado o réu com pelo menos 20 (vinte) dias de antecedência. […] §4º A audiência não será realizada: I – se ambas as partes manifestarem, expressamente, desinteresse na composição consensual; II – quando não se admitir a autocomposição. […] §8º O não comparecimento injustificado do autor ou do réu à audiência de conciliação é considerado ato atentatório à dignidade da justiça e será sancionado com multa de até dois por cento da vantagem econômica pretendida ou do valor da causa, revertida em favor da União ou do Estado.

[6] Per un’analisi dettagliata sul tema della cultura consensuale nell’ambito dell’ordinamento giuridico brasiliano, si rinvia alla seguente bibliografia: WATANABE, Kazuo. Acesso à ordem jurídicas justa: conceito atualizado de acesso à justiça, processos coletivos e outros estudos. Belo Horizonte: Del Rey, 2019; GRINOVER, Ada Pellegrini. Os fundamentos da justiça conciliativa. Revista de arbitragem e mediação, v. 4, n. 14, p. 16–21, jul./set., 2007; FRANCO, Marcelo Veiga. Administração pública como litigante habitual: a necessária mudança da cultura jurídica de tratamento dos conflitos. Londrina: Thoth, 2021; MANCUSO, Rodolfo de Camargo. A resolução dos conflitos e a função judicial no contemporâneo estado de direito. 3. ed. Salvador: Juspodivm, 2020.

[7] Sulle forme di tutela giurisdizionale specializzata dei diritti urgenti e dei diritti evidenti, si vedano le seguenti disposizioni dell’attuale Codice di Processo Civile:

Art. 294. A tutela provisória pode fundamentar-se em urgência ou evidência. Parágrafo único. A tutela provisória de urgência, cautelar ou antecipada, pode ser concedida em caráter antecedente ou incidental.

Art. 297. O juiz poderá determinar as medidas que considerar adequadas para efetivação da tutela provisória. Parágrafo único. A efetivação da tutela provisória observará as normas referentes ao cumprimento provisório da sentença, no que couber.

Art. 300. A tutela de urgência será concedida quando houver elementos que evidenciem a probabilidade do direito e o perigo de dano ou o risco ao resultado útil do processo. §1º Para a concessão da tutela de urgência, o juiz pode, conforme o caso, exigir caução real ou fidejussória idônea para ressarcir os danos que a outra parte possa vir a sofrer, podendo a caução ser dispensada se a parte economicamente hipossuficiente não puder oferecê-la. §2º A tutela de urgência pode ser concedida liminarmente ou após justificação prévia. §3º A tutela de urgência de natureza antecipada não será concedida quando houver perigo de irreversibilidade dos efeitos da decisão.

Art. 311. A tutela da evidência será concedida, independentemente da demonstração de perigo de dano ou de risco ao resultado útil do processo, quando: I – ficar caracterizado o abuso do direito de defesa ou o manifesto propósito protelatório da parte; II – as alegações de fato puderem ser comprovadas apenas documentalmente e houver tese firmada em julgamento de casos repetitivos ou em súmula vinculante; III – se tratar de pedido reipersecutório fundado em prova documental adequada do contrato de depósito, caso em que será decretada a ordem de entrega do objeto custodiado, sob cominação de multa; IV – a petição inicial for instruída com prova documental suficiente dos fatos constitutivos do direito do autor, a que o réu não oponha prova capaz de gerar dúvida razoável. Parágrafo único. Nas hipóteses dos incisos II e III, o juiz poderá decidir liminarmente.

[8] Per un’analisi specifica sul tema delle tutele giurisdizionali differenziate, si rinvia alle seguenti referenze bibliografiche: MARINONI, Luiz Guilherme. Tutela de urgência e tutela da evidência: soluções processuais diante do tempo da justiça. 4. ed. São Paulo: Revista dos Tribunais, 2021; DOTTI, Rogéria Fagundes. Tutela da evidência: probabilidade, defesa frágil e o dever de antecipar o tempo. São Paulo: Revista dos Tribunais, 2020; RAATZ, Igor. Tutelas provisórias no processo civil brasileiro. Porto Alegre: Livraria do Advogado, 2018.

[9] Sulla clausola generale di negoziazione processuale e sulla possibilità di stipulare accordi per la delimitazione consensuale delle questioni di fatto e di diritto, si vedano le seguenti disposizioni dell’attuale Codice di Processo Civile:

Art. 190. Versando o processo sobre direitos que admitam autocomposição, é lícito às partes plenamente capazes estipular mudanças no procedimento para ajustá-lo às especificidades da causa e convencionar sobre os seus ônus, poderes, faculdades e deveres processuais, antes ou durante o processo. Parágrafo único. De ofício ou a requerimento, o juiz controlará a validade das convenções previstas neste artigo, recusando-lhes aplicação somente nos casos de nulidade ou de inserção abusiva em contrato de adesão ou em que alguma parte se encontre em manifesta situação de vulnerabilidade.

Art. 191. De comum acordo, o juiz e as partes podem fixar calendário para a prática dos atos processuais, quando for o caso. §1º O calendário vincula as partes e o juiz, e os prazos nele previstos somente serão modificados em casos excepcionais, devidamente justificados. §2º Dispensa-se a intimação das partes para a prática de ato processual ou a realização de audiência cujas datas tiverem sido designadas no calendário.

Art. 357. Não ocorrendo nenhuma das hipóteses deste Capítulo, deverá o juiz, em decisão de saneamento e de organização do processo: I – resolver as questões processuais pendentes, se houver; II – delimitar as questões de fato sobre as quais recairá a atividade probatória, especificando os meios de prova admitidos; III – definir a distribuição do ônus da prova, observado o art. 373; IV – delimitar as questões de direito relevantes para a decisão do mérito; V – designar, se necessário, audiência de instrução e julgamento. […] §2º As partes podem apresentar ao juiz, para homologação, delimitação consensual das questões de fato e de direito a que se referem os incisos II e IV, a qual, se homologada, vincula as partes e o juiz.

[10] Per un’analisi specializzata sulle convenzioni processuali nel diritto brasiliano, si presentano le seguenti referenze bibliografiche: DIDIER JR., Fredie. Ensaios sobre os negócios jurídicos processuais. 5. ed. Salvador: Juspodivm, 2025; GODINHO, Robson. Negócios processuais sobre o ônus da prova no novo Código de Processo civil. São Paulo: Revista dos Tribunais, 2015; CABRAL, Antonio do Passo; NOGUEIRA, Pedro Henrique. Grandes temas do Novo CPC: negócios jurídicos processuais. v. 1. Tomo I. 4. ed. Salvador: Juspodivm, 2019; CABRAL, Antonio do Passo. Convenções processuais: teoria geral dos negócios jurídicos processuais. 5. ed. Salvador: Juspodivm, 2025; MAFESSONI, Behlua Ina Amaral. Convenções processuais probatórias e poderes instrutórios do juiz. Salvador: Juspodivm, 2021.

[11] Sul sistema di precedenti giudiziari con efficacia vincolante e sul dovere di motivazione delle decisioni giudiziarie basate sui precedenti, si vedano le seguenti disposizioni dell’attuale Codice di Processo Civile:

Art. 489. São elementos essenciais da sentença: I – o relatório, que conterá os nomes das partes, a identificação do caso, com a suma do pedido e da contestação, e o registro das principais ocorrências havidas no andamento do processo; II – os fundamentos, em que o juiz analisará as questões de fato e de direito; III – o dispositivo, em que o juiz resolverá as questões principais que as partes lhe submeterem. §1º Não se considera fundamentada qualquer decisão judicial, seja ela interlocutória, sentença ou acórdão, que: […] V – se limitar a invocar precedente ou enunciado de súmula, sem identificar seus fundamentos determinantes nem demonstrar que o caso sob julgamento se ajusta àqueles fundamentos; VI – deixar de seguir enunciado de súmula, jurisprudência ou precedente invocado pela parte, sem demonstrar a existência de distinção no caso em julgamento ou a superação do entendimento.

Art. 926. Os tribunais devem uniformizar sua jurisprudência e mantê-la estável, íntegra e coerente. §1º Na forma estabelecida e segundo os pressupostos fixados no regimento interno, os tribunais editarão enunciados de súmula correspondentes a sua jurisprudência dominante. §2º Ao editar enunciados de súmula, os tribunais devem ater-se às circunstâncias fáticas dos precedentes que motivaram sua criação.

Art. 927. Os juízes e os tribunais observarão: I – as decisões do Supremo Tribunal Federal em controle concentrado de constitucionalidade; II – os enunciados de súmula vinculante; III – os acórdãos em incidente de assunção de competência ou de resolução de demandas repetitivas e em julgamento de recursos extraordinário e especial repetitivos; IV – os enunciados das súmulas do Supremo Tribunal Federal em matéria constitucional e do Superior Tribunal de Justiça em matéria infraconstitucional; V – a orientação do plenário ou do órgão especial aos quais estiverem vinculados. §1º Os juízes e os tribunais observarão o disposto no art. 10 e no art. 489, §1º, quando decidirem com fundamento neste artigo. §2º A alteração de tese jurídica adotada em enunciado de súmula ou em julgamento de casos repetitivos poderá ser precedida de audiências públicas e da participação de pessoas, órgãos ou entidades que possam contribuir para a rediscussão da tese. §3º Na hipótese de alteração de jurisprudência dominante do Supremo Tribunal Federal e dos tribunais superiores ou daquela oriunda de julgamento de casos repetitivos, pode haver modulação dos efeitos da alteração no interesse social e no da segurança jurídica. §4º A modificação de enunciado de súmula, de jurisprudência pacificada ou de tese adotada em julgamento de casos repetitivos observará a necessidade de fundamentação adequada e específica, considerando os princípios da segurança jurídica, da proteção da confiança e da isonomia. §5º Os tribunais darão publicidade a seus precedentes, organizando-os por questão jurídica decidida e divulgando-os, preferencialmente, na rede mundial de computadores.

[12] Per un’analisi approfondita e fondata sul sistema dei precedenti giudiziari e sull’attribuzione di efficacia vincolante alle decisioni giudiziarie nell’ordinamento giuridico brasiliano, si vedano i seguenti riferimenti bibliografici:: LOPES FILHO, Juraci Mourão. Os precedentes judiciais no constitucionalismo brasileiro contemporâneo. 2. ed. Salvador: Juspodivm, 2016; MACÊDO, Lucas Buril de. Precedentes judiciais e o direito processual civil. Salvador: Juspodivm, 2016; MARINONI, Luiz Guilherme. Precedentes obrigatórios. 2. ed. São Paulo: Revista dos Tribunais, 2011; MITIDIERO, Daniel Francisco. Cortes superiores e cortes supremas: do controle à interpretação, da jurisprudência ao precedente. 3. ed. São Paulo: Revista dos Tribunais, 2017; ZANETI JR., Hermes. O valor vinculante dos precedentes: teoria dos precedentes normativos formalmente vinculantes. 2. ed. Salvador: Juspodivm, 2016; FREITAS, Pedro Augusto Silveira. Tutela jurisdicional mediante precedente judicial: a adequada proteção do ordenamento jurídico no modelo do justo processo. São Paulo: Tirant lo Blanch, 2021.

[13] I dati ufficiali sono stati divulgati dal Presidente del Supremo Tribunale Federale alla fine dell’anno giudiziario 2024 e possono essere consultati alla seguente referenza: SUPREMO TRIBUNAL FEDERAL. Presidente do STF anuncia menor acervo de processos em 30 anos: Ministro Luís Roberto Barroso fez balanço das atividades do Tribunal em 2024. Disponível em: https://portal.stf.jus.br/noticias/verNoticiaDetalhe.asp?idConteudo=592218&ori=1. Acesso realizado em: 11 jul. 2025.

[14] I dati ufficiali sono stati divulgati dal Presidente del Superiore Tribunale di Giustizia alla fine dell’anno giudiziario 2024 e possono essere consultati alla seguente referenza: SUPERIOR TRIBUNAL DE JUSTIÇA. STJ recebe meio milhão de processos e julga mais de um por minuto. Disponível em: https://www.stj.jus.br/sites/portalp/Paginas/Comunicacao/Noticias/2024/19122024-STJ-recebe-meio-milhao-de-processos-e-julga-mais-de-um-por-minuto.aspx. Acesso realizado em: 11 jul. 2025.

[15] Secondo Mauro Cappelletti e Bryant Garth, in uno studio storico sull’accesso alla giustizia: “The words ‘access to justice’ are admittedly not easily defined, but they serve to focus on two basic purposes of the legal system — the system by which people may vindicate their rights and/or resolve their disputes under the general auspices of the state. First, the system must be equally accessible to all, and second, it must lead to results that are individually and socially just. Our focus here will be primarily on the first component, access, but we will necessarily bear in mind the second. Indeed, a basic premise will be that social justice, as sought by our modem societies, presupposes effective access.” CAPPELLETTI, Mauro; GARTH, Bryant. Access to justice: a world survey. The Florence Access-to-justice Project. Vol. I. Book I. Milano: Dott. A. Giuffrè Editore; Alphen aan den Rijn: Sijthoff and Noordhoff, 1978, p. 06.

[16] Sul tema dell’accesso alla giustizia nel contesto brasiliano, si vedano le seguenti referenze bibliografiche: COSTA, Susana Henriques da. Acesso à justiça: promessa ou realidade? Uma análise do litígio sobre creche e pré-escola no município de São Paulo. In: GRINOVER, Ada Pellegrini Grinover; WATANABE, Kazuo; COSTA, Susana Henriques da (Coord.). O processo para solução de conflitos de interesse público. Salvador: Juspodivm, 2017; COSTA, Susana Henriques da; GABBAY, Daniela Monteiro; ASPERTI, Maria Cecília Araújo. Acesso à justiça no Brasil: reflexões sobre escolhas políticas e a necessidade de construção de uma nova agenda de pesquisa. RBSD – Revista Brasileira de Sociologia do Direito, v. 6, n. 3, p. 151-181, set./dez., 2019; SILVA, Irapuã Santana do Nascimento da. Acesso à justiça: uma análise multidisciplinar. 2. ed. São Paulo: SaraivaJur, 2025; NUNES, Dierle José Coelho. Processo jurisdicional democrático: uma análise crítica das reformas processuais. Curitiba: Juruá, 2012.

[17] Susana Henriques da Costa et all, in uno studio sull’accesso alla giustizia, sottolineano che: “[…] muito embora o acesso à justiça seja um direito social garantido na Constituição Federal brasileira, sua universalização é utópica, sendo necessário fazer escolhas políticas que sejam redistributivas do acesso, como ressalta Marc Galanter, especialmente em um cenário em que esse acesso vem sendo concentrado nas mãos de poucos litigantes, tipicamente ‘àqueles que têm’.” Na apresentação da conclusão do referido artigo, a referida autora, conjuntamente com os demais subscritores, afirma que “Dado que o acesso à justiça é um recurso escasso e desigualmente distribuído, é necessário trazer ao processo civil o debate sobre políticas redistributivas de acesso que são necessárias a partir da realidade prática.” COSTA, Susana Henriques da; GABBAY, Daniela Monteiro; ASPERTI, Maria Cecília Araújo; SILVA, Paulo Eduardo Alves da. Pesquisar, ensinar e experienciar o processo civil para o acesso à justiça. Revista Eletrônica Direito e Sociedade, Canoas, v. 10, n. 2, p. 87-106, ago. 2022, p. 88 e p. 104, rispettivamente.

[18] Come sostiene Pedro Herculano Guimarães Ferreira de Souza: “Em condições minimamente democráticas, a concentração no topo apresenta forte caráter inercial, pois os mais ricos dispõem de recursos políticos e econômicos que facilitam a sua organização em grupos capazes de exercer poder de veto ou barganhar em posições vantajosas. Com isso, a redução prolongada da desigualdade via reformas graduais e duradouras tem grande dificuldade de sair do papel. Ao mesmo tempo, o próprio jogo democrático e o perigo da desorganização social tornam altamente improvável a adoção de medidas mais radicais e imediatas. Dessa forma, as mudanças na concentração de renda ocorrem sobretudo em momentos de crise e ruptura, que ocasionalmente fornecem a determinados atores a capacidade temporária de reformar profundamente o arranjo institucional vigente, alterando a distribuição dos ativos e suas taxas de retorno.” SOUZA, Pedro Herculano Guimarães Ferreira de. Uma história da desigualdade: a concentração de renda entre os ricos no Brasil, 1926-2013. São Paulo: Huitec Anpocs, 2018, p. 377.

[19] GRINOVER, Ada Pellegrini. O processo em sua unidade. São Paulo: Saraiva, 1978, p. 8.

[20] Sulla storia dell’istituto della rilevanza della questione federale, si possono consultare le seguenti referenze: LEAL, Victor Nunes. Aspectos da reforma judiciária. Revista de informação legislativa, v. 2, n. 7, p. 15–46, set., 1965, p. 37-38; VELLOSO, Carlos Mário da Silva. A arguição de relevância da questão federal em matéria tributária. Revista jurídica Lemi, v. 12, n. 141, p. 25–44, ago., 1979, p. 26-27; ALVES, José Carlos Moreira Alves. A missão constitucional do Supremo Tribunal Federal e a arguição de relevância de questão federal. Revista do Instituto dos Advogados Brasileiros, v. 16, n. 58/59, p. 41–63, jan./dez., 1982, p. 48; SANCHES, Sydney. Arguição de relevância da questão federal. Revista dos tribunais online, v. 77, n. 627, p. 257–263, jan., 1988, p. 03.

[21] Secondo la previsione costituzionale: “no recurso extraordinário o recorrente deverá demonstrar a repercussão geral das questões constitucionais discutidas no caso, nos termos da lei, a fim de que o Tribunal examine a admissão do recurso, somente podendo recusá-lo pela manifestação de dois terços de seus membros” (§3º do artigo 102 da CR/1988).

[22] Secondo la previsione legale: “o Tribunal Superior do Trabalho, no recurso de revista, examinará previamente se a causa oferece transcendência com relação aos reflexos gerais de natureza econômica, política, social ou jurídica” (artigo 896-A do Decreto-Lei nº 5.452/1943).

[23] Sulle discussioni dottrinali sulla rilevanza delle questioni di diritto federale, si veda: MITIDIERO, Daniel. Relevância no recurso especial. São Paulo: Thomson Reuters Brasil, 2022, passim; DANTAS, Bruno; GALLOTTI, Isabel. Crise do recurso especial e a função constitucional do STJ: uma proposta de reforma. Revista dos tribunais online, v. 107, n. 998, p. 129–158, dez., 2018; MEDINA, José Miguel Garcia. Prequestionamento, repercussão geral da questão constitucional, relevância da questão federal. 7. ed. São Paulo: Revista dos Tribunais, 2017, p. 83-84 e p. 127-129; SERAU JUNIOR, Marco Aurélio; DONOSO, Denis. Relevância da questão federal como filtro de admissibilidade do recurso especial: análise das propostas de emenda constitucional n. 209/2012 e n. 17/2013. Revista de processo online, v. 38, n. 224, p. 241–251, out., 2013, p. 04/05.

[24] Susana Henriques da Costa e João Eberhardt Francisco sostengono che: “É possível sustentar a legitimidade da restrição ou redirecionamento do acesso ao Judiciário, portanto, desde que não se constitua mero obstáculo à solução da controvérsia, mas, sim, meio adequado, viável e menos oneroso. Logo, filtros de acesso ao Judiciário, desenhados e escolhidos a partir de uma análise de adequação ao conflito que buscam resolver, viabilidade e menor onerosidade, têm o potencial para otimizar a garantia de acesso à justiça (aqui entendida como acesso ao melhor mecanismo disponível para a solução do conflito)”. COSTA, Susana Henriques da; FRANCISCO, João Eberhardt.  Acesso à justiça e a obrigatoriedade da utilização dos mecanismos de Online Dispute Resolution: um estudo da plataforma consumidor.gov. Revista brasileira de direito comercial. v. 6, n. 34, p. 31–49, abr./maio, 2020, p. 34.

[25] Secondo Michele Taruffo, “La seconda ipotesi interpretativa è nel senso di intendere l’esatta osservanza della legge come individuazione dell’interpretazione corretta delle norme giuridiche in sé considerate. Da questo punto di vista la funzione della Cassazione è d’interprete della legge, più e oltre che di controllore delle altrui interpretazione/applicazioni; questa funzione si svolge in occasione dell’esame di decisioni su casi concreti, ma è volta a definire il ‘significato proprio’ della norma, più che a verificare se questa è stata correttamente applicata nel singolo caso. Nell’interpretare, la Corte dovrebbe guardare anche (o forse principalmente) agli impieghi futuri della norma; in ogni caso, dovrebbe aver di mira l’individuazione del ‘significato generale’ di essa, più che la verifica dell’uso che ne è stato fatto nel singolo caso.” TARUFFO, Michele. Il vertice ambiguo: saggi sulla cassazione civile. Bologna: Il Mulino, 1991, p. 65-66.

[26] Secondo Antônio de Pádua Ribeiro, “Hoje, não mais se discute sobre a oportunidade e necessidade de criação do Superior Tribunal de Justiça, que se consolidou como Tribunal Nacional fundamental na hermenêutica da legislação federal e na fixação das suas diretrizes jurisprudenciais, e passou a ser conhecido como o ‘Tribunal da Cidadania’”. RIBEIRO, Antônio de Pádua. Tribunal da cidadania: 20 anos!. In: GONÇALVES, Fernando. Superior Tribunal de Justiça: edição comemorativa, 20 anos. Brasília, Superior Tribunal de Justiça, Via Lettera, 2009, p. 544.

Nello stesso senso, Márcio Thomaz Bastos afferma che: “Na condição de órgão de superposição, encarregado de harmonizar a interpretação do Direito federal e de garantir sua aplicação uniforme, o STJ desempenhou função privilegiada. Fez parte do processo de afirmação de nossa maturidade cívica. A história do STJ é parte do processo de amadurecimento da cidadania.” BASTOS, Márcio Thomaz. Um olhar para o futuro do Superior Tribunal de Justiça. Revista do advogado, v. 29, n. 103, p. 74–79, maio, 2009, p. 76.

[27] Candido Rangel Dinamarco afferma che è anche funzione delle Corti Supreme la tutela dei diritti delle persone, sostenendo che “[…] natural que, em qualquer lugar do mundo, a Corte Suprema seja um órgão destinado à tutela das pessoas para preservação dos seus direitos e interesses. Tal é, afinal, a própria função institucional da Justiça. O modo como isso se reproduz na América Latina, no entanto, é fortemente caracterizado pela presença dos inúmeros remédios constitucionais e legais preordenados às chamadas tutelas jurisdicionais diferenciadas e integrantes do arsenal a que se dá o nome de jurisdição constitucional das liberdades. Seja no exercício de competências originárias ou por via recursal, as Cortes Supremas latino-americanas são solicitadas com particular intensidade para o exercício dessa função assim proeminente nos países a que pertencem”. DINAMARCO, Cândido Rangel. A função das cortes supremas na América Latina. Revista forense: doutrina, legislação e jurisprudência, v. 94, n. 342, p. 3–12, abr./jun., 1998, p. 11.

[28] Sui vantaggi e svantaggi rispettivamente goduti dai litiganti abituali e dai litiganti occasionali, si veda: GALANTER, Marc. Why the “Haves” Come Out Ahead: Speculations on the Limits of Legal Change. Law & Society Review, Volume 9, Issue 1 Litigation and Dispute Processing: Part I, Fall 1974, pp. 95 – 160.

[29] Sul tema, Mauro Cappelletti, Bryant Garth e Nicolò Trocker chiariscono: “Increasingly it is recognized that the organization of lawyers, courts, and other dispute processing institutions determines to a great extent which kind of disputes will be brought to the law, whose rights will be enforced, and even what the result may be of negociations (sic) that take place outside of the courts. The institutions are not sacred: they serve to aid or twart (sic) the implementation of social policies.” CAPPELLETTI, Mauro; GARTH, Bryant; TROCKER, Nicolò. Access to justice: variations and continuity of a world-wide movement. Rabels Zeitschrift fur auslandisches und internationales Privatrecht, v. 46, A. p. 664-707, 1982.

[30] Secondo Michele Taruffo, “Per un verso, la teoria analitica dell’interpretazione muove dalla premessa fondamentale per cui interpretare un enunciato normativo non significa descrivere ciò che esso significa ma ascrivere ad esso un significato. Questo dunque non è mai ‘dato’ neppure implicitamente nella norma, ma è creato dall’interprete, che lo sceglie tra più significati possibili dello stesso enunciato in base a decisioni e a direttive d’interpretazione. Se ciò vale in generale, vale anche per il giudice, il quale interpretando la norma per applicarla al caso concreto non ne ‘trova’ un significato preesistente ma lo determina in funzione della decisione. L’attività decisoria non è dunque dichiarativa ma creativa di diritto, in quanto ‘crea’ e ‘sceglie’ il significato che alla norma viene di volta in volta attribuito.” TARUFFO, Michele. Il vertice ambiguo: saggi sulla cassazione civile. Bologna: Il Mulino, 1991, p. 75.

[31] La Costituzione della Repubblica Federativa del Brasile prevede: “Art. 105. Compete ao Superior Tribunal de Justiça: I – processar e julgar, originariamente: a) nos crimes comuns, os Governadores dos Estados e do Distrito Federal, e, nestes e nos de responsabilidade, os desembargadores dos Tribunais de Justiça dos Estados e do Distrito Federal, os membros dos Tribunais de Contas dos Estados e do Distrito Federal, os dos Tribunais Regionais Federais, dos Tribunais Regionais Eleitorais e do Trabalho, os membros dos Conselhos ou Tribunais de Contas dos Municípios e os do Ministério Público da União que oficiem perante tribunais; b) os mandados de segurança e os habeas data contra ato de Ministro de Estado, dos Comandantes da Marinha, do Exército e da Aeronáutica ou do próprio Tribunal; c) os habeas corpus, quando o coator ou paciente for qualquer das pessoas mencionadas na alínea a, ou quando o coator for tribunal sujeito à sua jurisdição, Ministro de Estado ou Comandante da Marinha, do Exército ou da Aeronáutica, ressalvada a competência da Justiça Eleitoral; d) os conflitos de competência entre quaisquer tribunais, ressalvado o disposto no art. 102, I, “o”, bem como entre tribunal e juízes a ele não vinculados e entre juízes vinculados a tribunais diversos; e) as revisões criminais e as ações rescisórias de seus julgados; f) a reclamação para a preservação de sua competência e garantia da autoridade de suas decisões; g) os conflitos de atribuições entre autoridades administrativas e judiciárias da União, ou entre autoridades judiciárias de um Estado e administrativas de outro ou do Distrito Federal, ou entre as deste e da União; h) o mandado de injunção, quando a elaboração da norma regulamentadora for atribuição de órgão, entidade ou autoridade federal, da administração direta ou indireta, excetuados os casos de competência do Supremo Tribunal Federal e dos órgãos da Justiça Militar, da Justiça Eleitoral, da Justiça do Trabalho e da Justiça Federal; i) a homologação de sentenças estrangeiras e a concessão de exequatur às cartas rogatórias; j) os conflitos entre entes federativos, ou entre estes e o Comitê Gestor do Imposto sobre Bens e Serviços, relacionados aos tributos previstos nos arts. 156-A e 195, V;”

[32] La Costituzione della Repubblica Federativa del Brasile prevede: Art. 105. Compete ao Superior Tribunal de Justiça: […] II – julgar, em recurso ordinário: a) os habeas corpus decididos em única ou última instância pelos Tribunais Regionais Federais ou pelos tribunais dos Estados, do Distrito Federal e Territórios, quando a decisão for denegatória; b) os mandados de segurança decididos em única instância pelos Tribunais Regionais Federais ou pelos tribunais dos Estados, do Distrito Federal e Territórios, quando denegatória a decisão; c) as causas em que forem partes Estado estrangeiro ou organismo internacional, de um lado, e, do outro, Município ou pessoa residente ou domiciliada no País; III – julgar, em recurso especial, as causas decididas, em única ou última instância, pelos Tribunais Regionais Federais ou pelos tribunais dos Estados, do Distrito Federal e Territórios, quando a decisão recorrida: a) contrariar tratado ou lei federal, ou negar-lhes vigência; b) julgar válido ato de governo local contestado em face de lei federal; c) der a lei federal interpretação divergente da que lhe haja atribuído outro tribunal.

[33] La Legge n. 11.672, dell’8 maggio 2008, ha aggiunto l’articolo 543-C al Codice di Processo Civile abrogato, stabilendo, all’epoca, la procedura per il giudizio dei ricorsi ripetitivi presso il Superiore Tribunale di Giustizia, nei seguenti termini: “Art. 543-C. Quando houver multiplicidade de recursos com fundamento em idêntica questão de direito, o recurso especial será processado nos termos deste artigo. […] §7º Publicado o acórdão do Superior Tribunal de Justiça, os recursos especiais sobrestados na origem: I – terão seguimento denegado na hipótese de o acórdão recorrido coincidir com a orientação do Superior Tribunal de Justiça; ou II – serão novamente examinados pelo tribunal de origem na hipótese de o acórdão recorrido divergir da orientação do Superior Tribunal de Justiça. §8º Na hipótese prevista no inciso II do §7º deste artigo, mantida a decisão divergente pelo tribunal de origem, far-se-á o exame de admissibilidade do recurso especial.”

[34] Il Codice di Processo Civile prevede:

“Art. 927. Os juízes e os tribunais observarão: […] III – os acórdãos em incidente de assunção de competência ou de resolução de demandas repetitivas e em julgamento de recursos extraordinário e especial repetitivos; IV – os enunciados das súmulas do Supremo Tribunal Federal em matéria constitucional e do Superior Tribunal de Justiça em matéria infraconstitucional”;

“Art. 1.036. Sempre que houver multiplicidade de recursos extraordinários ou especiais com fundamento em idêntica questão de direito, haverá afetação para julgamento de acordo com as disposições desta Subseção, observado o disposto no Regimento Interno do Supremo Tribunal Federal e no do Superior Tribunal de Justiça.”

[35] In altra occasione si è potuto osservare che: “O precedente judicial, assim concebido, permite reconhecer que a jurisdição passa a exercer, em colaboração com a legislação, a tutoria do ordenamento jurídico, por intermédio de pronunciamentos jurisdicionais altamente qualificados. As inúmeras leis positivadas, os diversos princípios e as suas multiformes cargas normativas, as cláusulas gerais e os conceitos jurídicos indeterminados, as considerações doutrinárias e científicas, os próprios textos judiciais editados pelos Tribunais, bem como os valores que reinam em sociedade, passam, todos, a serem alinhavados e amarrados pelo precedente judicial, de modo a assegurar a unidade, a racionalidade, a integridade e a coerência do sistema jurídico, dada a abrangência e a complexidade a ele inerentes. Implica reconhecer, portanto, que a jurisdição deixa o lugar que sempre lhe foi relegado, de tutela da lei, para ser promovida ao posto de tutora do ordenamento jurídico, mediante a reconstrução dos significados contidos nos enunciados normativos.” FREITAS, Pedro Augusto Silveira. Tutela jurisdicional mediante precedente judicial: a adequada proteção do ordenamento jurídico no modelo do justo processo. São Paulo: Tirant lo Blanch, 2021, p. 163.

[36] Michele Taruffo, analizzando il sistema giuridico brasiliano, in particolare rispetto alle novità introdotte dalla legislazione processuale, afferma che: “Ad oggi l’eccezione più rilevante, e probabilmente l’unica, è costituita dal processo civile brasiliano, nel quale gli artt. 926 e 927 del codice processuale del 2015 introducono una complessa normativa con cui si afferma l’efficacia vincolante della sumula, che già esisteva, ma anche della giurisprudenza e dei precedenti. Si tratta di efficacia propriamente vincolante, e non meramente persuasiva, poiché si prevede espressamente che tutti i giudici, in relazione alla loro collocazione nel sistema, siano obbligati a seguire i precedenti. A quanto risulta, questa norma è il risultato di una dottrina favorevole al valore vincolante del precedente, che è stata ed è tuttora dominante nella cultura giuridica brasiliana.” TARUFFO, Michele. Note sparse sul precedente giudiziale. Rivista trimestrale di diritto e procedura civile. Milano, A. Giuffre, v. 72, n. 1, p. 111–129, mar., 2018, p. 122.

[37] L’Emendamento Costituzionale n. 125, del 14 luglio 2022, nel prevedere il requisito della rilevanza delle questioni di diritto federale infracostituzionale, prevede espressamente un filtro di natura economica, nei seguenti termini: “§3º Haverá a relevância de que trata o §2º deste artigo nos seguintes casos: […] III – ações cujo valor da causa ultrapasse 500 (quinhentos) salários mínimos;”

[38] Il progetto costituzionale di giustizia sociale è così previsto:

Art. 1º A República Federativa do Brasil, formada pela união indissolúvel dos Estados e Municípios e do Distrito Federal, constitui-se em Estado Democrático de Direito e tem como fundamentos: […] II – a cidadania; III – a dignidade da pessoa humana;

Art. 3º Constituem objetivos fundamentais da República Federativa do Brasil: […] III – erradicar a pobreza e a marginalização e reduzir as desigualdades sociais e regionais;

Art. 5º Todos são iguais perante a lei, sem distinção de qualquer natureza, garantindo-se aos brasileiros e aos estrangeiros residentes no País a inviolabilidade do direito à vida, à liberdade, à igualdade, à segurança e à propriedade, nos termos seguintes: […] XXXII – o Estado promoverá, na forma da lei, a defesa do consumidor;

Art. 6º São direitos sociais a educação, a saúde, a alimentação, o trabalho, a moradia, o transporte, o lazer, a segurança, a previdência social, a proteção à maternidade e à infância, a assistência aos desamparados, na forma desta Constituição.

Art. 23. É competência comum da União, dos Estados, do Distrito Federal e dos Municípios: […] X – combater as causas da pobreza e os fatores de marginalização, promovendo a integração social dos setores desfavorecidos;

Art. 170. A ordem econômica, fundada na valorização do trabalho humano e na livre iniciativa, tem por fim assegurar a todos existência digna, conforme os ditames da justiça social, observados os seguintes princípios: […] III – função social da propriedade; […] V – defesa do consumidor; […] VII – redução das desigualdades regionais e sociais;

Art. 193. A ordem social tem como base o primado do trabalho, e como objetivo o bem-estar e a justiça sociais. Parágrafo único. O Estado exercerá a função de planejamento das políticas sociais, assegurada, na forma da lei, a participação da sociedade nos processos de formulação, de monitoramento, de controle e de avaliação dessas políticas.

Art. 203. A assistência social será prestada a quem dela necessitar, independentemente de contribuição à seguridade social, e tem por objetivos: […] VI – a redução da vulnerabilidade socioeconômica de famílias em situação de pobreza ou de extrema pobreza.

[39] Gregório Assagra de Almeida sottolinea il dovere del Potere Giudiziario di promuovere la trasformazione positiva della realtà sociale, nei seguenti termini: “O Poder Judiciário brasileiro tem hoje um papel fundamental: é Instituição de implementação material do Estado Democrático de Direito consagrado formalmente no art. 1º da CR. […] No cumprimento desse papel constitucional, o Poder Judiciário brasileiro tem o compromisso de transformar positivamente a realidade social com a finalidade de buscar a igualdade material como meta principal do Estado Democrático de Direito.” ALMEIDA, Gregório Assagra de. O poder judiciário brasileiro como instituição de transformação positiva da realidade social. Revista do Tribunal Regional do Trabalho da 15. Região, n. 15, p. 85–108, abr./jun., 2001, p. 94.

[40] SARLET, Ingo Wolfgang. Os direitos sociais como direitos fundamentais. In: SARLET, Ingo Wolfgang; LEITE, George Salomão. Direitos fundamentais e estado constitucional: estudos em homenagem a J. J. Gomes Canotilho. São Paulo: Revista dos Tribunais; Coimbra: Coimbra Editora, 2009, p. 248-249.

[41] PIOVESAN, Flávia. Proteção e justiciabilidade dos direitos sociais nos sistemas global, regional e local. Ideias legais. Escola Superior da Magistratura do Tribunal Regional do Trabalho da 24ª Região, v. 5, p. 17–54, 2009, p. 54.