Possono gli arbitri pronunciare l’astreinte?

Di Bruno Sassani -
1.L’interesse suscitato in dottrina dall’art. 614-bis sembra trovare relativamente poca eco in giurisprudenza dove le prassi sono ancora timide, e danno talora luogo a singolari fin-de-non-recevoir, indici di scarsa comprensione di un tema scurito da non poche ombre. Salve alcune opzioni di fondo, la dottrina non è compatta e il suo incedere sembra scontare una certa riluttanza dell’istituto a sintonizzarsi sui consolidati sistemi concettuali (quasi il frutto di un paradigma a questi estraneo).[1] A partire dalle difficoltà di coordinare agevolmente la autoliquidazione affidata al creditore con il postulato della liquidità del (credito portato dal) titolo esecutivo[2]. I limiti di b. . .