L’ULTIMA SENTENZA SULL’ASSEGNO DI DIVORZIO. DIAGNOSI E TERAPIA.

Di Rosario Russo -
Cass. 10 maggio 2017, n. 11504 I.ANAMNESI I.a ANAMNESI REMOTA 1.Da vari anni la Suprema Corte, esaltando la propria “Suprema-zia” e ritenendosi  esclusiva ed insindacabile maitresse des ses ouvertures, ha dimostrato: di volere «decidere come decidere» soprattutto in rito: così sull’art. 37 c.p.c.[1], sul quesito di diritto, con il nuovo rito cassatorio [2],  etc.; di  volere tenere in non cale le conclusioni dell’Ufficio del  P.M., (dapprima non trascrivendole in sentenza o malamente riassumendole e in ogni caso) pretermettendo di motivare su di esse: così sulla domanda di condanna  aggravata alle spese (ovvero di rimessione alle Sezioni Unite)[3] e sulle rilevanti q.l.c. da. . .